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REDAZIONE

Discarica, finalmente spunta la verità


Giulio Calamita, Assessore all’Ambiente, Mobilità, Trasporti e Agricoltura del Comune di Colleferro

COLLEFERRO - Nei giorni scorsi, l’Assessore Calamita si è reso protagonista  di uno scambio di battute con il Presidente della Regione Lazio. Rocca infatti, durante la conferenza stampa del primo anno di attività della Regione sotto la sua gestione, si è soffermato brevemente sulle questioni ambientali\rifiuti annunciando entro la prossima estate un nuovo piano regionale dei rifiuti con l’individuazione di punti di raccolta in tutte le province, dichiarando “ora il conferimento è solamente a Viterbo che ha pagato un prezzo altissimo diventando la pattumiera del Lazio…bisogna puntare sull’economia circolare”. Il Governatore non ha risparmiato inoltre critiche alla passata gestione targata PD-5Stelle che secondo lui avrebbe paralizzato la regione per cinque anni “La discarica di Colleferro avrebbe potuto continuare a funzionare, come mai è stata chiusa? Non è stata una decisione tecnica ma politica”. Queste affermazioni hanno fatto sobbalzare dalla sedia Calamita il quale sprezzante del pericolo di incrinare i rapporti con la Regione Lazio, attraverso i profili social ha risposto in maniera decisa che le dichiarazioni del Presidente sono state gravi e prive di contesto, perché la chiusura della discarica e dei termovalorizzatori hanno avuto un valore tecnico enorme poiché nonostante questi sforzi, Colleferro rimane in classe 1 per la qualità dell’aria.

Discarica di Colle Fagiolara, Colleferro

Con questa dichiarazione purtroppo è stato confermato quello che denunciavamo negli scorsi articoli, e cioè che Colleferro presenta ancora dei gravi problemi della qualità dell’aria e che forse, la più grande abilità di questa amministrazione è stata di costruire una “narrazione di regime” facendo credere alle persone che chiudendo la discarica ed il termovalorizzatore Colleferro avesse ad oggi risolto tutti i problemi ambientali e che  l’aria fosse come  Cortina D’Ampezzo.

Purtroppo non è così e dopo dieci anni di silenzi finalmente è stato ammesso. Ora dopo questa ammissione, ci si aspetterebbero azioni concrete per vedere migliorare i dati  ARPA e la qualità della vita delle persone. Tornando sulla discarica, ci preme fare una chiosa; tralasciando il passato e volendo parlare solamente di storia recente, facciamo un po' di cronistoria utile a fare dei ragionamenti. Nel 2014 per motivi di esaurimento dei volumi, perché gli spazi erano stati completamente riempiti, la discarica vede la sospensione dei rifiuti in ingresso (cessa quindi il conferimento); nel 2015 viene eletto Sanna sindaco di Colleferro e nel 2016 la Giunta Regionale capitanata da Zingaretti tramite delibera G11840 autorizza alla sopraelevazione della discarica passando da 280 a 287 metri sul livello del mare; sempre nel 2016 la Regione Lazio con la Determina di Fabbisogno n. 199, ha stabilito che la volumetria residua di colle Fagiolara era di 33.000 m³, a cui si potevano aggiungere ulteriori 600.000 m³, qualora gli elettrodotti Terna fossero stati spostati; nel 2017 l’amministrazione Sanna per mezzo di delibera di Consiglio Comunale n.44  del 07.11.2017  disponeva  lo spostamento dei tralicci Terna (che occludevano l’invaso della discarica e non permettevano più la coltivazione).Personalmente ricordo benissimo i dibattiti in consiglio comunale dove anche la minoranza che oggi fa parte della maggioranza (Italia dei valori Girolami-Del Brusco) riteneva importantissimo non spostare i tralicci perché erano secondo loro la garanzia che essa non fosse più coltivata. Purtroppo Italia dei Valori insieme a tutta la minoranza dell’epoca aveva ragione. Difatti, quella manovra voluta dalla prima amministrazione Sanna, ha permesso per due anni di far conferire in discarica più o meno 1 tonnellata al giorno di rifiuti, circa 44 camion al giorno, esclusa la domenica che i camion scendono a 24 e di risolvere  quindi l’annoso problema dei rifiuti di Roma di quel periodo fino a gennaio 2020 creando per questo un grosso danno ambientale per il territorio. Ad inizio 2020 infatti, a ridosso delle elezioni comunali di Colleferro, si decise per la chiusura pur non avendo ancora completato il fine vita della discarica (che ricordiamo aveva avuto una seconda vita grazie allo spostamento dei tralicci). Forse era questo che intendeva il Presidente Rocca quando parlava di decisione politica? Forse intendeva dire che l’allora Presidente regionale Zingaretti per fare un piacere elettorale a Sanna aveva anticipato la chiusura della discarica liberata due anni prima dai tralicci? Sul tema ambientale non ci possono e non ci dovrebbero essere divisioni politiche, questo sta a significare che tutti ovviamente sono felici della chiusura della discarica e che non si dovrebbero avere divisioni ideologiche su temi che riguardano la salute delle persone. Sta anche a significare che non si dovrebbe provare ad avere una narrazione di parte per prendersi dei meriti apparenti e facendo di tutto per non ammettere che ci sono responsabilità evidenti sulla coltivazione della discarica anche da chi si autodefinisce ambientalista.

In altre parole, volendo approfondire il tema della discarica, possiamo chiederci lecitamente se poteva chiudere prima del gennaio 2020 qualora si fossero fatte altre scelte politiche dell’allora regione\comune? Sulla discarica come su altri temi, torneremo ad approfondire cosi da dare ai cittadini la possibilità di avere uno spettro di informazioni più ampio e di farsi la propria idea in maniera libera e legittima.




 

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