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Il festival del teatro medievale celebra la bellezza nel cuore della città

Dal 20 al 27 agosto Anagni ha ospitato, nella splendida Piazza Innocenzo III; la XXIX Edizione del Festival del Teatro medievale e rinascimentale.

La kermesse teatrale della città dei papi anche quest’anno ha presentato un programma ampio e con artisti di spessore internazionale che hanno avuto il compito di declinare, attraverso la potenza immaginifica del teatro, il tema scelto dall’Amministrazione Comunale e dal Direttore Artistico Giacomo Zito per questa edizione: la bellezza progetto sostenibile.

Sabato 20 agosto s’è alzato il sipario con uno tra gli spettacoli più significativi di tutta la produzione nazionale, che racchiude già nel titolo il suo rapporto, intimo e universale insieme, con la bellezza sostenibile: “Paradiso dalle tenebre alla luce”, scritto e interpretato da Simone Cristicchi, che ha offerto la sua personale visione di una possibile salvezza, con le musiche dal vivo eseguite dall’orchestra de “I Giovani Filarmonici Pontini” e con proiezioni immersive sulle mura della cattedrale di Santa Maria.

Domenica 21 agosto è stata la volta de “L’Avaro”, opera di Molière e cardine della drammaturgia mondiale, interpretato da Andrea Buscemi ed Eva Robin’s, che ha stigmatizzato la cecità dell’uomo causata dal suo egoismo.

Martedì 23 agosto, poi, il Festival ha avuto la sua parentesi shakespeariana con “Falstaff e le allegre comari di Windsor”, un capolavoro del Bardo elisabettiano, dove l’immortale personaggio è stato interpretato da Edoardo Siravo nella prestigiosa versione di Roberto Lerici.

Giovedì 25 agosto Marco Simeoli e Francesca Nunzi, due straordinari attori, hanno divertito il pubblico con “Shakespeare per attori anziani”, una novità assoluta di quest’anno per la regia di Claudio Insegno.

Venerdì 26 agosto è stato uno dei più apprezzati attori emergenti del cinema e della televisione, nonché interprete di grande esperienza teatrale, Giovanni Scifoni, ad essere mattatore della serata con il suo one man show “Anche i Santi hanno i brufoli”, condividendo con il pubblico molti paradossi della nostra esistenza.

A chiudere il Festival, sabato 27 agosto, è stata, come da tradizione ormai consolidata, l’opera lirica, quest’anno “Otello” di Giuseppe Verdi, che ha riempito di musica e visioni Piazza Innocenzo III, con la direzione del maestro Claudio Maria Micheli.

Dunque un programma a tutto campo, come nella migliore tradizione del Festival anagnino, con eventi che hanno coinvolto un significativo numero di artisti e garantito un’offerta plurale per generi e linguaggi, ivi compresa l’opera lirica, marchio di fabbrica delle ultime cinque edizioni.

Il Sindaco Daniele Natalia ha spiegato che: «Al Festival abbiamo creduto da sempre. Per la crescita culturale e sociale della città di Anagni, il Festival del Teatro medievale e rinascimentale è un investimento strategico e di lungo periodo.

La capacità del Festival è quella di raccontare la realtà che ci circonda, di avere uno “sguardo contemporaneo” ma attraverso le grandi opere del teatro medievale e rinascimentale, con intuizioni artistiche e teorico-critiche che hanno fatto di questa manifestazione il centro dell’offerta teatrale di questo territorio.

Anagni è una città di straordinario fascino ed ogni occasione deve essere opportunamente cavalcata per presentarla al mondo. È per questo che la XXIX Edizione si è fatta portavoce della bellezza quale veicolo di azioni di sostenibilità sociale e ambientale, per promuovere in ogni cuore, insieme alla nostra città, la cultura della responsabilità.

Il Festival è una manifestazione con radici ben piantate ad Anagni, in una dimensione locale, ma ormai conosciuta in Italia ed Europa».

L’Assessore alla Cultura Carlo Marino è sulla stessa linea d’onda: «In questa XXIX Edizione abbiamo voluto promuovere la cultura della bellezza in un contesto in cui farlo riesce naturale, proponendoci di stimolare e incoraggiare comportamenti responsabili per preservare un mondo piacevole da abitare, partendo dal minuscolo e meraviglioso luogo in cui abitiamo.

Non abbiamo smesso di promuovere Anagni nemmeno durante il capitolo più nero degli ultimi anni e continueremo a farlo ripartendo esattamente da questo evento che ogni anno aggiunge un tassello al suo straordinario valore artistico e culturale, a vele spiegate verso il 30° Anniversario, che celebreremo con i fasti che questo evento merita».

Il Direttore Artistico del Festival Giacomo Zito ha dichiarato all’inizio del Festival che: «Difendere e di­ffondere il principio di bellezza progetto sostenibile attraverso i linguaggi del teatro, della musica, della danza, – oltre che dei moderni linguaggi multimediali – è il particolare obiettivo che ci siamo dati in occasione di questa XXIX Edizione del Festival.

Partiamo avvantaggiati, non c’è dubbio: basti considerare la straordinaria scenografia urbana, e ancor prima quella naturale, che Anagni o­ffre agli artisti ospiti e al pubblico di appassionati e di turisti, oltre che ai cittadini. Un luogo di grande energia, alimentata dalla preziosissima acqua che scorre sotto la pietra, dalla ricchezza della terra, dal sole che illumina la collina su cui sorge l’antichissima città».

La direzione tecnica è stata affidata a Peppino Scandorcia e quella teorico-critica, nonché la presentazione, a Gaetano D’Onofrio.

Gradita novità di questa edizione è stata quella del “Fuori Festival”, format ideato dall’Amministrazione Comunale di Anagni, con il sostegno ed il coordinamento della tourist manager Claudia Bettiol, volto a presentare, prima degli spettacoli del Festival, i vini prodotti sul territorio anagnino, veri prodotti d’eccellenza conosciuti ormai in tutto il mondo.



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