Colleferro è ridotta ad un caotico parcheggio a cielo aperto. Il disagio dei cittadini
Il periodo della pandemia ha costituito per molte città e cittadine un momento di svolta. L'aumento della consapevolezza dell'importanza dello stare insieme, del socializzare, del muoversi a piedi interagendo con la città e con i suoi abitanti invece che attraversare la città chiusi in una scatola di latta ha spinto Comuni grandi e piccoli a fare scelte drastiche ma consapevoli:
· aumento dello spazio dedicato alle persone a scapito dello spazio fino a pochi mesi prima dominato dalle auto,
· allargamento dei marciapiedi,
· eliminazione dei parcheggi a raso, e
· utilizzo dello spazio recuperato per il passaggio di ciclabili o per la creazione di piazze e luoghi di incontro.
Un fenomeno di portata mondiale che ha cambiato e sta cambiando le città grandi e piccole
Dove una volta c'erano auto, oggi ci sono passanti e ciclisti. Dove c'erano parcheggi, oggi negozi e ristoranti.
Anche Vienna qualche anno fa ha deciso di chiudere al traffico la più grande via dello shopping della città, Mariahilferstraße, 1,6 chilometri di negozi, bar e supermercati. E la scelta ha pagato: il traffico si è ridotto del 90% e i pedoni che percorrono la strada sono più che raddoppiati.
La strada in realtà non è chiusa del tutto al traffico ma alcuni mezzi pubblici e i residenti possono passarci a velocità ridotta.
È un percorso iniziato nel 2013, con la proposta del partito dei Verdi di chiudere una parte di strada, e confermato dal referendum del 2014 quando i cittadini hanno scelto di continuare ed espandere il progetto proposto dal partito ecologista.
Come sempre per queste soluzioni, il processo non è stato lineare e all'inizio della trasformazione molti commercianti si opponevano all'idea di chiudere la strada. Con il tempo però la zona ha cominciato ad attrarre sempre più persone, cittadini e turisti, e il risultato è stato un boom commerciale che si è allargato anche alle strade vicine.
La strada è quindi diventata non solo la principale arteria commerciale della città ma anche un luogo di svago e incontro grazie a fontane, zone verdi, parchi giochi e panchine.
Il progetto di trasformazione di Mariahilferstrasse è stato un caso di successo per la città che grazie a questo ha poi avuto il supporto pubblico per sviluppare diversi altri progetti di pedonalizzazione.
Un fenomeno di portata mondiale che pare non attecchire minimamente presso i giovani-vecchi amministratori di Colleferro. Al di la di qualche slogan sulla mobilità sostenibile, i fatti di una Colleferro ridotta ad un immenso e caotico parcheggio a cielo aperto, oggi come non mai, sono sotto gli occhi di tutti. Lo spazio per le persone e le biciclette è lo spazio di risulta tra un'auto e l'altra...se spazio ne resta!
Non si tratta di rendere una città come Colleferro nello specifico interamente ciclabile o pedonale ma si auspica a una ridistribuzione dello spazio togliendone una parte alle auto restituendola a pedoni e ciclisti.
Ridistribuire lo spazio significa:
1. fare in modo che gli spazi delle persone tornino ad essere delle persone (vedi attraversamenti pedonali sgombri e sicuri). Per fare questo è necessaria una ri-progettazione moderna degli attraversamenti pedonali e non continuare a ridipingere soluzioni di 70 anni fa!
2. fare in modo che non ci sia spazio per la doppia fila o le auto ammucchiate negli slarghi o nelle piazze. Si utilizzi lo spazio oggi appannaggio della doppia fila e della sosta selvaggia per allargare marciapiedi o creare ciclabili. Se si crea la doppia fila significa infatti che c'è spazio in eccedenza al netto di quello necessario al passaggio delle auto ed al loro parcheggio regolare.
C'è poi la questione della riqualificazione degli spazi. Una volta riconquistato lo spazio per le persone, questo andrebbe qualificato, reso sicuro, accogliente, divertente, inclusivo, pieno di verde e di alberi.
In una città per le persone c'è spazio per tutti: per chi vuole andare a piedi, per chi vuole andare in bicicletta e per chi vuole continuare ad andare con la macchina. Il paradosso infatti che molto spesso si verifica è che, in una città per le persone, coloro che vogliono continuare ad utilizzare le auto diventino con il passar del tempo una sparuta minoranza.
La vita e la prosperità di una città possono solo scaturire dall'interazione tra le persone e non da quella tra le loro auto.
Parlano chiaro anche le rilevazioni dei dati sulla qualità dell’aria che a Colleferro nei giorni di Natale hanno superato i limiti consentiti.
Il silenzio e la mancanza di provvedimenti concreti da parte dell’Amministrazione Comunale sul tema è quanto meno imbarazzante.
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