L'impatto della pandemia sulle finanze degli enti locali in tutta Europa è stato drammatico.

L’impatto della pandemia sulle finanze dei Comuni e delle regioni di tutta Europa è stato drammatico.
Nel 2020, fra aumento della spesa e diminuzione delle entrate, si sono registrate perdite per circa 180 miliardi, dei quali 130 persi a livello regionale e 50 a livello comunale.
È quanto emerge dal “Barometro annuale locale e regionale Ue”, la relazione che ogni anno il Comitato europeo delle regioni redige per monitorare la dimensione regionale e locale dello Stato dell’Unione.
Un’analisi fattuale, basata su dati concreti, dimostra come sia a repentaglio la capacità di fornire servizi pubblici e garantire gli investimenti a livello locale.
Gli enti locali più colpiti sono quelli tedeschi (-111 miliardi), seguiti da quelli italiani (-22,7) e spagnoli (-12,3). Nonostante le grandi perdite, soltanto una minoranza degli enti locali e regionali è stata consultata dai propri governi per offrire un contributo per la preparazione del piano nazionale per la ripresa e la resilienza e, all’interno di questa minoranza, solo alcuni contributi sono effettivamente stati recepiti dai rispettivi governi.
Mentre Germania, Belgio e Polonia hanno adottato un approccio inclusivo nei confronti degli enti locali e regionali, i governi di Italia, Spagna, Francia e Croazia li hanno esclusi dalla governance del processo (coordinamento, convalida, calendario dei lavori, definizione delle priorità) limitandosi semplicemente ad informarli.
Questo scarso coordinamento ha ritardato l’individuazione delle giuste misure per frenare l’impatto devastante della crisi sull’occupazione e sulla dimensione sociale, colpendo in particolar modo i giovani e i lavoratori poco qualificati.
Nel 2020, infatti, si è registrato un calo particolarmente marcato nell’occupazione giovanile.
Tra i giovani il tasso di disoccupazione supera di dieci punti percentuali quello della popolazione generale. Si è inoltre registrato un calo significativo nell’occupazione a tempo determinato e in quella a tempo parziale.
Le persone che già vivevano in condizioni precarie, le persone con disabilità e le persone anziane hanno visto peggiorare il loro tenore di vita.
La pandemia ha ulteriormente evidenziato problemi di lunga data come le diseguaglianze di genere e i rischi professionali legati al genere.
Il Comitato europeo delle regioni non si limita però ad elencare, le disfunzioni nella governance del processo del Pnrr.
Essendo gli enti locali in prima linea nella gestione della crisi (quali responsabili di aspetti fondamentali delle misure di contenimento come l’assistenza sanitaria e i servizi sociali), il Comitato chiede, in una risoluzione presentata ai presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea, del Consiglio europeo e ai capi di Stato dei 27 paesi membri, che gli enti locali ricevano risorse sufficienti dai governi centrali e dall’Ue per rafforzare i loro sistemi sanitari nell’immediato e a lungo termine.
I criteri per l’erogazione dei finanziamenti devono tener conto delle specificità regionali e devono essere basati su una serie completa di indicatori che rispecchino i diversi livelli di esposizione e vulnerabilità, in particolare in relazione alla perdita del Pil dall’inizio della crisi.
Gli enti locali, dunque, chiedono di essere coinvolti di più.
In Italia il Presidente del Consiglio Draghi ha istituito una cabina di regia con l’obiettivo di coordinare e dare impulso all’attuazione del Pnrr.
È un organismo in cui gli enti locali formalmente sono coinvolti ma che in realtà non sfrutta appieno l’esperienza da loro maturata nella gestione della crisi.
Le amministrazioni locali chiedono di essere strettamente coinvolte nella definizione dei piani nazionali e nella elaborazione dei piani di ripresa regionali e locali in modo coerente con quelli a livello Ue e nazionale.
Solo così possiamo sperare in una vera ripresa economica. L’Europa si è fidata dell’Italia.
L’Italia si deve fidare innanzitutto dei suoi enti locali.
Luca Nitiffi
Consigliere politico del Presidente del Parlamento europeo
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