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San Marino, il 60° Sito UNESCO situato in Italia ma che non è italiano

Arnaldo Gioacchini

Come è noto l’Italia, attualmente ( parliamo del settembre 2023, il Comitato dell’UNESCO nel 2024 si deve ancora riunire - ndr) è prima al mondo nel possesso dei Siti UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità con 59 splendide Realtà fra Culturali e Naturali iscritte nella World Heritage List ) e ha di nuovo staccato la Cina (con la quale era appaiata a quota 55) che ora si è fermata a 56. Ciò anche se, secondo molti esperti esteri (e chi scrive, non certo per sciovinismo, condivide questa tesi) l’Italia nel senso suddetto è sottostimata rispetto a quello che possiede nello “scrigno prezioso” del suo variegato territorio, ma così è, e comunque il dato internazionale che rimane è quello che la nostra Penisola oggi, risulta il Paese  “medaglia d’oro” al mondo, con pieno merito, per quanto concerne i Siti UNESCO. E lo è ancora di più se si considera che nel “cuore” della Penisola al confine fra l’Emilia-Romagna e le Marche vi è un altro Sito UNESCO che è quello della  Serenissima Repubblica di San Marino detta anche  Repubblica di San Marino o, ancora più abbreviato come è uso comune, San Marino. Una repubblica quella di San Marino che ha origini molto lontane, talmente lontane da essere considerata attualmente la Repubblica più antica esistente al mondo ove, fa piacere dirlo, la lingua che si parla è l’italiano anche se con un certo qual accento dialettale romagnolo (cosa che, comunque, non desta certo meraviglia essendo l’Italia la patria dei dialetti). Il territorio sammarinese è estremamente contenuto infatti misura appena 62 chilometri quadrati c.a. con una popolazione che non supera le 33 mila anime (con una densità di 532 abitanti per chilometro quadrato non certo eccessiva se si considera che, ad esempio, Ladispoli con un territorio di soli 26 Kmq  ne ha ben 1579 ); ma nonostante la sua piccola estensione statale la RSM (in acronimo) è membro autonomo del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite. Una Repubblica di San Marino (il cui territorio è stato abitato dall’uomo fin dal neolitico come attestato dal ritrovamento di una ascia del tipo a martello risalente al 5.000 a.C.) che, pur nella sua  contenuta dimensione territoriale, è strutturata amministrativamente con delle modalità estremamente peculiari anche piuttosto funzionali in quanto il suo territorio e suddiviso in nove amministrazioni locali le quali vengono chiamate “castelli” retti da specifiche “giunte”. Ovviamente il “castello” principale è quello della capitale della repubblica che è  Città di San Marino, gli altri otto (il nome di essi proviene dalle località dei capoluoghi territoriali) si chiamano Acquaviva, Borgo Maggiore, Chiesanuova, Domagnano, Faetano, Fiorentino, Montegiardino, Serravalle. Come se non bastasse vi è una ulteriore “curiosità” che è quella che i suddetti “castelli” sono a loro volta suddivisi in ben 43 “curazie” fra queste curazie vi è anche quella di Dogana facente parte del “castello” di Serravalle che racchiude la porzione di territorio più popolata di tutta la repubblica. Comunque nonostante questi “schemi” di sapore medioevale, l’indipendente stato di San Marino è una repubblica parlamentare sebbene retta da due Capitani Reggenti (altra “spruzzata” di medioevalismo). Piuttosto interessanti sono pure le sue origini libertarie che sembrerebbero addirittura risalire al 301 p. C. n. quando, un originario della dalmata isola di Arbe, un cristiano di nome San Marino (che di mestiere faceva il tagliatore di pietre), per fuggire alla persecuzione messa in atto da Diocleziano nei confronti dei cristiani, si rifugiò, insieme ad un piccolo nucleo di suoi compatrioti, sul monte Titano; un luogo che, all’epoca, insieme al territorio circostante, apparteneva ad una ricca nobildonna riminese la quale, in punto di morte, la donò a chi si era ormai stabilmente insediato sul territorio dopo averla nomata in memoria del suddetto fondatore “Terra di San Marino” arricchendo (sembrerebbe) questa donazione con la frase: “Relinquo vos liberos ab utroque homine” ( Vi lascio liberi da ambedue gli uomini ) intendendo per essi l’imperatore ed il papa. Ed in questo senso avendo dato sempre accoglienza a profughi e fuggiaschi (una lista molto lunga ispessitasi poi nel tempo: ad es. basta citarne uno per tutti quel Garibaldi fuggiasco ed esule per antonomasia)  la Repubblica di San Marino non è mai venuta meno alle sue caratteristiche fondanti, motivo per cui, per secoli, è sempre stata guardata con molto sospetto sia dai massimi poteri laici e religiosi nazionali ed internazionali che, in qualche modo, hanno sempre tentato di limitarle la sovranità e l’autonomia. Una caratteristica questa, quella di essere un eccezionale  patrimonio storico ed istituzionale  che il 7 luglio del 2008 ha portato San Marino ed il Monte Titano da parte dell’UNESCO, prestigiosa Agenzia dell’ONU, ad essere insignito del titolo di Patrimonio Mondiale dell'Umanità con relativo inserimento nella World Heritage List. Questa la Dichiarazione di Valore Universale Eccezionale per il Sito sanmarinese adottata dall’ United  Nations Educational, Scientific and Cultural Organization: San Marino è una delle più antiche Repubbliche del mondo e l’unica Città-Stato che sussiste, rappresentando una tappa importante dello sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo. Le espressioni tangibili della continuità della sua lunga esistenza in quanto capitale della repubblica, il suo contesto geopolitico inalterato e le sue funzioni giuridiche e istituzionali si ritrovano nella sua posizione strategica in cima al Monte Titano, il suo modello urbano storico, i suoi spazi urbani e i suoi numerosi monumenti pubblici. San Marino ha uno statuto emblematico ampiamente riconosciuto in quanto simbolo della città-Stato libera, illustrato nel dibattito politico, la letteratura e le arti nel corso dei secoli. San Marino e il Monte Titano costituiscono una testimonianza eccezionale dell’istituzione di una democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e l’autogoverno, avendo esercitato con una continuità unica e senza interruzione il ruolo di capitale di una Repubblica indipendente dal XIII secolo. San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale vivente che perdura da settecento anni”. Che poi la Serenissima Repubblica di San Marino tenesse moltissimo al prestigioso riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità è testimoniato dal fatto che l’Amministrazione Comunale ante 2008, di questa antico/modernissimo Stato nello Stato, aveva addirittura inserito (come ben ricorda, con cognizione di causa, chi scrive occupandosi dei Siti UNESCO fin dal 1980, l’Italia ottenne il suo primo Sito UNESCO nel 1979 con i petroglifi - incisioni rupestri - della Val Camonica ) l’ottenimento del Sito UNESCO nel suo programma di governo, impegnandosi al massimo in ambito culturale e diplomatico affinché gli venisse riconosciuto questo eccezionale vaticinio internazionale, ineccepibile ed inoppugnabile imprimatur alla sua autonomia ed al suo straordinario e peculiare status sociale e politico di più antica Repubblica attualmente esistente al mondo.



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