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Segni, i suoi Conti e di suoi Papi

Un territorio ricco di storia a cui si può ascrivere la genealogia di ben cinque Pontefici.

E’ ormai consuetudine durante un conclave sintonizzarsi sulle notizie in tempo reale per conoscere l’identità del nuovo pontefice e cercare di indovinare di quale nazionalità del mondo sia.

Eppure per secoli a tal riguardo non vi era alcun dubbio: sarebbe stato sicuramente un papa italiano.

Nel Medioevo si contendevano la carica assoluta le famiglie baronali romane che estendevano il loro potere nel Lazio.

Oggi dunque ci sembra quasi assurdo che un papa fosse nativo dei nostri dintorni, eppure possiamo attribuire ben cinque papi alla città di Segni e alla sua nobile ed importante famiglia medievale, i Conti.

Per farsi un’immagine concreta di quello che era il potere di questa famiglia a Roma basti guardare nell’area dei Fori Imperiali: c’è una torre, appunto Torre dei Conti a Largo Corrado Ricci, e l’imponente Torre delle Milizie costruita sui Mercati di Traiano entrambe fatte costruire da papa Innocenzo III, al secolo Lotario dei Conti di Segni, per la sua famiglia. A Fontana di Trevi invece è proprio il palazzo a cui è addossata la celebre fontana che fu di proprietà del ramo della famiglia dei duchi di Poli.

Ma prima ancora dei Conti ci fu un papa nato proprio nella città di Segni: San Vitaliano papa.

Il suo pontificato che va dal 657 al 672 fu caratterizzato dal tentativo di ristabilire un dialogo con l’imperatore di Bisanzio e dall’appianamento delle divergenze sul piano disciplinare della Chiesa inglese.

Fu lui ad inaugurare il cerimoniale medievale dell’imperatore pellegrino quando l’imperatore Costante II entrò a Roma a distanza di circa duecento anni dall’ultimo imperatore che vi aveva messo piede. Fu sepolto in San Pietro e il suo nome, nel Martyrologium Romanum è riportato alla data del 27 gennaio; il suo culto si è sviluppato a Roma e soprattutto nella diocesi di Segni.

Qualche secolo dopo, nel 1198, ecco affermarsi il potere dei Conti quando salì al soglio pontificio il sopra nominato Innocenzo III, uno dei papi più celebri ed importanti del Medioevo.

Venne eletto papa a soli 37 anni e possiamo considerare la sua elezione come il primo conclave della storia poiché per la prima volta si tenne la “oratio de eligendo pontifice” e vennero distribuite schede elettorali.

Il suo regno fu un periodo di grandi contrasti con l’imperatore Ottone IV, di rivalità con gli antipapi e non solo poiché era in atto anche la III crociata contro Saladino, ma con la sua brillante personalità e la sua scelta strategica si impose a livello europeo, riuscendo ad interferire nella politica di diversi regni. Basti pensare che riuscì a costringere il re di Francia a riprendere la moglie ripudiata e il re d’Inghilterra Giovanni senza terra a riconoscersi vassallo della Chiesa di Roma. Fu promotore della IV crociata e scrisse diversi celebri trattati.

Morì a Perugia nel 1216 e nella Basilica di San Giovanni in Laterano si può ammirare un monumento in suo onore.

Durante il suo pontificato Innocenzo III nominò cardinale suo nipote Ugolini dei Conti di Segni, nato ad Anagni, che, qualche anno dopo, nel 1227, salì anche lui al soglio pontificio.

Anche il suo pontificato fu caratterizzato dall’aspra lotta contro l’imperatore, all’epoca Federico II.

Tra scomuniche, una crociata in Terra Santa, una pace firmata a Ceprano nel 1230 i due diedero vita a un duro braccio di ferro che si concluse solo perché Gregorio venne fermato dalla morte stessa.

Fu sostenitore dell’Ordine Francescano e a lui si devono i processi di canonizzazione di Francesco d’Assisi, Antonio da Padova, Domenico di Guzman e Elisabetta d’Ungheria.

Il figlio di una sua sorella, Rinaldo dei Conti di Segni, nato a Jenne, divenne papa dal 1254 al 1261 col nome di Alessandro IV, ma la sua personalità non si rivelò all’altezza delle difficili sfide del tempo così ben affrontate dai due predecessori della stessa famiglia. Fu poi nel 1721 che un nuovo discendente della famiglia, nato a Poli, fu eletto papa.

Di lui possiamo ricordare le parole di Pasquino, esplicative del suo breve pontificato durato fino al 1724: “E’ morto il papa Conti, che non ha fatto ben, perché non ha voluto, che non ha fatto mal, perché non ha potuto”.

Un territorio dunque, quello tra Segni e Anagni che ha visto i natali di importanti personalità che hanno contribuito alla formazione della storia europea ed è stato al centro della massima politica del tempo.

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