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Immagine del redattoreAlessandra e Cristiana Carrozza

Smart City, la città del futuro è già presente

Una decina le piazze intelligenti al nord. A Roma si sperimenta la panchina musicale.

Ultimamente sentiamo sempre più spesso parlare di smart city, città del futuro intelligenti.

Lo sviluppo tecnologico ma soprattutto la pandemia di Covid-19 ha costretto a ripensare il concetto di smart city, le città ed i centri di aggregazione tornano ad essere essenziali modelli di inclusione, anche sostitutivi di spazi al chiuso, rendendo sempre più necessarie strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione delle risorse e all’innovazione dei servizi pubblici.

Il significato di smart city, che si presta a innumerevoli interpretazioni, fa rifermento nello specifico ad un area urbana in cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale, dell’innovazione tecnologica, è possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendole più efficienti.

La definizione di smart city parte quindi dalla digital trasformation nelle diverse sfere della Pubblica Amministrazione: trasporti pubblici e mobilità; gestione e distribuzione dell’energia; illuminazione pubblica; sicurezza urbana; gestione e monitoraggio ambientale; gestione dei rifiuti; manutenzione e ottimizzazione degli edifici pubblici come scuole, ospedali, musei ecc.; sistemi di comunicazione e informazione e altri servizi di pubblica utilità.

“La smart city è una città intelligente ma soprattutto una città sostenibile efficiente ed innovativa, che integra la sfera sociale e personale con la tecnologia, una città in grado di garantire un elevata qualità di vita ai suoi cittadini grazie all’utilizzo di soluzioni e sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro”.

Così la definisce l’On. Manuel Tuzi, movimento 5 stelle, depositario in Parlamento di un disegno di legge che disciplina la materia.

“le città sono il centro nevralgico della vita dell’Uomo e della comunità, dovrebbero rispondere alle richieste della società in evoluzione ed essere sempre più tecnologiche e all’avanguardia” continua ancora Tuzi.

Per tutti quelli che si staranno chiedendo quanto ancora bisognerà attendere per la realizzazione delle prime città digitali, la risposta è che, anche in Italia sono già stati realizzati spazi urbani intelligenti.

Dunque non bisognerà andare tanto lontano per ammirare le prime sperimentazioni di piazze e città intelligenti, infatti, di recente, nel IV Municipio di Roma è stata inaugurata la prima piazza smart, dotata di panchine intelligenti che consentono di scaricare musica e quotidiani d’interesse.

Inoltre pannelli fotovoltaici permettono di ricaricare la piazza dal punto di vista energetico, è anche possibile praticare sport all’aria aperta utilizzando cyclette tecnologiche che generano energia e consentono di ricaricare il proprio smartphone ed infine, grazie alla presenza di un totem centrale nella piazza, è possibile la diffusione del segnale wifi, sono pure presenti le predisposizioni per i defibrillatori e pulsanti d’emergenza direttamente collegati a ospedali, stazioni di polizia e carabinieri.

Tutto questo sembra un sogno? Ma la piazza del futuro è già realtà.

Quella inaugurata nel IV municipio è la prima di una serie di piazze che saranno inaugurate prossimamente nella capitale, “Roma ha già fatto passi da gigante in fatto d’innovazione, tanto da scalare la classifica delle città col più alto grado di digitalizzazione” - spiega ancora Tuzi,

infatti secondo la classifica di ICity Rank 2020, Roma capitale è tra le città con un livello di digitalizzazione “molto avanzato” (IV città in Italia) l’idea delle città intelligenti, delle piazze smart dotate di tecnologie di rete intelligente, ad oggi presenti principalmente in molte città del nord europa, stanno man mano prendendo piede anche in Italia. Oltre a quella inaugurata a Roma, sono meno di una decina le piazze intelligenti presenti in tutta Italia, soprattutto al Nord, ma il progetto, almeno nella capitale è quello di un partenariato pubblico-privato che andrebbe a coinvolgere ancora 60-70 piazze rendendole tecnologiche.

L’idea realizzata al momento solo nelle grandi città, in realtà non è un sogno irrealizzabile anche nei piccoli centri, dato appunto i costi assolutamente sostenibili del progetto.

“Una panchina può costare alla pubblica amministrazione tra i duemila ed i seimila euro, mentre una cyclette fino ad otto, i costi rispettivamente calano se il Sindaco decidesse di attrezzare l’area al solo scopo dimostrativo”.

Quindi sindaci e pubbliche amministrazioni locali possono procedere alla sperimentazione di piazze e zone urbanistiche dotate di tecnologie intelligenti, allocando piccole somme oppure mediante l’ausilio di fondi Nazionali o Europei”.

Ci spiega ancora il Deputato Manuel Tuzi. A riprova del fatto che futuro e tecnologia possono camminare di pari passo con lo sviluppo urbano e confortando quanti guardano con scetticismo alla copertura dei costi e più in generale alla realizzazione di un progetto così innovativo.


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