Ho pensato molto a quello che volevo condividere con questo testo e soltanto quando, casualmente in auto, è partita la colonna sonora di Cenerentola “I sogni son desideri” ho capito quello che volevo e dovevo scrivere. I sogni sono i motivi per cui ognuno di noi si alza la mattina, sono caratteristici della mente dell’uomo: sogniamo quello che vorremmo accadesse oppure i nostri ricordi più cari o ancora cose che apparentemente sono senza senso.
Quando ci corichiamo, tra il caldo delle lenzuola e la morbidezza dei cuscini, entriamo in quel mondo in cui tutto è possibile: andiamo a dormire pensando a quelle cose che non sono ancora accadute o a quella persona che vorremmo accanto ogni singolo momento, in ogni situazione possibile, e così iniziano a crearsi i primi film o addirittura le prime stagioni di serie avventurose e ricche di emozioni custodite gelosamente dalle nostre federe colorate.
In un certo senso ci rifugiamo nella nostra testa ogni volta che qualcosa non va, quando il mondo diventa troppo pesante da essere portato sulle spalle di una sola persona, e allora ecco che entriamo in quel mondo di sogni e ricordi dove rincorriamo gli aquiloni dei nostri desideri.
Abbiamo voglia di volare, non di cadere, e per sognare bisogna elevarsi al di sopra di tutto quello che abbiamo passato, migrare come le rondini in quel posto dalla sabbia dorata.
Mi piace pensare che i sogni siano il ponte che collega il cuore con la testa, la ragione e i sentimenti, la razionalità e l’illogicità; per spiegare questa mia teoria mi avvalgo della traduzione originale della canzone del cartone citato all’inizio del testo e di una delle mie citazioni preferite: nella versione cinematografica di Cenerentola la canzone in inglese prende il titolo di “A dream is a wish your heart makes” e penso che sia una delle frasi più significative presenti nei cartoni ma tremendamente sottovalutate.
Letteralmente significa che i sogni sono desideri che il tuo cuore crea ed è per questo che quando ci svegliamo la maggior parte delle volte i sogni non li ricordiamo, sono troppo intimi e importanti per entrare a far parte del mondo reale che, con i suoi colori scuri, macchiano la loro purezza.
Il mondo reale…la realtà.
La mia seconda fonte proviene dalla serie Modern Family e dice questo: “i sognatori hanno bisogno dei realisti che gli impediscano di volare troppo vicino al sole, e i realisti, senza i sognatori, potrebbero non alzarsi mai da terra”. Tra sogno e realtà… che posizione scomoda penserete, sicuramente ci sono molte cose che non si possono spiegare e alle quali bisogna semplicemente credere, una di queste è che non esistono né i sognatori né i realisti.
Lo so, è un po’ sconvolgente, specialmente dopo tutto quello che è stato detto fino ad ora ma la vita e le persone sono troppo complesse per essere classificate e raggruppate dietro ad un’etichetta.
Ci sono le volte in cui gli ostacoli che abbiamo davanti ci impongono di essere realisti per fronteggiare ogni tipo di situazione, altre in cui siamo talmente liberi e privi di ogni preoccupazione da fantasticare su quel mondo dove non esistono dolore e tristezza; ma la cosa bella della vita dell’uomo è che ha la fortuna di essere piena di altre persone con storie, realtà e situazioni differenti, e ancora più strabiliante è che le nostre vite si incastrano continuamente con quelle degli altri ed è qui che entra in gioco il legame tra sognatori e realisti, o meglio… tra quasi sognatori e quasi realisti.
Ci incastriamo alla perfezione perché in quel momento abbiamo bisogno di quello e, inconsciamente, ne siamo anche a conoscenza…magari questo è il sogno più profondo del nostro cuore.
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