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AUMENTA LA DOMANDA DI SICUREZZA

UN ARGOMENTO CHE VA TRATTATO EVITANDO BANALITA' E GENERALIZZAZIONI

Alla scoperta dei servizi offerti da alcuni degli istituti di vigilanza più conosciuti

La security attiva a sua volta si suddivide in servizi; quelli rivolti alle aziende e quelli destinati alla persona. Quest’ultimi vanno tarati a seconda del calibro del destinatario del servizio; un conto che si parli di un imprenditore, un altro che si tratti di un vip o un di esponente politico.

La sicurezza oggi può sembrare un settore scontato e banale. Non è così; per capire cosa s’intenda con questo termine bisogna scavare a fondo. Giocando eccessivamente con l’espressione si rischia di incappare nell’errore della banalità e della generalizzazione.

Prima di affrontare un tema specifico, dobbiamo tirar “indietro le braccia” se non siamo competenti ed intervistare ed ascoltare chi nel proprio settore di appartenenza “è ferrato”. L’atteggiamento di tuttologi nella didattica e nell’esperienza formativa di un individuo è controproducente; il giusto approccio è quello del confronto con altre realtà che possano permettere di arricchire il nostro complessivo bagaglio culturale.

Proprio in tema di sicurezza, sul territorio di competenza del giornale, è stato molto produttivo ascoltare chi ne ha fatto il suo stile di vita aggiunto; si tratta di Max Paravani, responsabile della direzione operativa della filiale CPL sicurezza e vigilanza di Colleferro sita in via delle Melazze 3/B, con alle spalle 33 anni di esperienza nel settore. Insomma, si ha davanti “un’eccellenza colleferrina doc” la quale per giungere a questo risultato ha dovuto sacrificare vita privata, amicizie, socializzazione locale e soprattutto la sfera familiare.

La grande passione dimostrata da Max Paravani lo ha condotto anche a creare un programma radiofonico, chiamato “Real Guard”, unico in Italia che va in live sull’emittente radiofonica “Real Radio” tutti i sabati dalle 19 alle 20.

La struttura nella nostra cittadina ha una competenza territoriale che abbraccia il Centro ed il Nord Italia mentre l’altra direzione operativa che s’interessa del Centro e del Sud della Penisola si trova a Napoli. La presidenza e la sede centrale è collocata ad Avellino, in via Pedicini 51/53.

L’incontro con una persona che conta un curriculum dalle svariate competenze in materia di sicurezza quali responsabilità operativa, selezione e gestione operativa del personale e rapporto diretto con la clientela della zona di competenza della direzione colleferrina, è stato ovviamente produttivo per capire la varietà e le distinzioni che sono inglobate nella parola “sicurezza”.

Come lavorano gli esperti in questo campo?

Prima di tutto, una “mente del mestiere” deve essere in grado di analizzare le esigenze dei clienti e sulla base di queste organizzare il servizio di sicurezza più congeniale, ad hoc, attraverso la predisposizione di unità operative specifiche sia armate che disarmate.

Anche la scelta di queste due “forze” dipende dalle esigenze della clientela che sono il prodotto di un’analisi dei rischi. Da questa rilevazione emerge poi la percentuale di rischio e il costo del servizio, ovviamente a carico del cliente. Un altro fattore da studiare sul piano giuridico è la netta distinzione tra “armato” e “disarmato”; il primo opera nell’ambito della vigilanza, previo giuramento in Prefettura, occupandosi della protezione dei beni mobili, immobili e valori mentre il secondo esercita la sua professionalità nell’accoglienza e gestione degli addetti ai lavori.

Può capitare che queste due figure lavorino congiuntamente in relazione alle esigenze della clientela scaturite dai risultati dell’analisi dei rischi e dalle varie location del fruitore del servizio. La sicurezza non ha un’eterogeneità soltanto sul piano delle figure professionali che vi operano ma anche sotto l’aspetto operativo; qui subentra la differenza tra sicurezza attiva e passiva.

La prima riguarda il materiale umano (operatori, guardie giurate, personal assistant, personal driver) mentre la seconda riguarda l’impiego delle moderne tecnologie (software, droni, GPS, telecamere).

La security attiva subentra in caso di eventi televisivi, musicali ed aziendali; è il caso ad esempio del Festival di Sanremo, del“Grande Fratello”, concerti di “Big”, sfilate e convention aziendali.

La passiva, interfacciandosi con le tecnologie digitali, abbraccia anche il mondo della rete Internet; questa fattispecie di security è nata per la protezione dei dati personali e aziendali ed è vicina alla privacy dell’utente specie in un periodo così delicato, dovuto allo sviluppo della “piaga sociale” del bullismo 2.0 o cyberbullismo.

La sicurezza è un ambito dalle numerose ramificazioni e sfaccettature, considerando che in quella attiva si può distinguere tra servizi alle aziende e quelli destinati alla persona.

I primi operano a livello industriale, commerciale e nel mondo dello spettacolo; questo tipo di prestazioni non variano da brand a brand ma da contesto a contesto.

Le tutele rivolte ai singoli individui mutano a seconda del calibro della persona e delle rispettive esigenze; un imprenditore, ad esempio, potrebbe non avere problemi di esclusiva, un vip è certo che li avrà.

Si ha davanti un lavoro per “molti ma non per tutti” in quanto non si può svolgere attività di sicurezza considerandola un’alternativa ad uno stipendio fine a se stesso.

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