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Immagine del redattoreEnea Franza

Come valutare il rischio

Utili consigli e buone regole per investire il proprio denaro in investimenti fruttuosi.

Ricompensa e calcolo di probabilità sono elementi importanti. Ma ci vuole anche passione.

Sempre più spesso trovo amici che mi chiedono un consiglio sugli investimenti da intraprendere.

Approfitto della cortesia del Direttore per esprimere il mio punto di vista, non tanto sulla richiesta, motivata in fondo dall’idea di avere un suggerimento da qualcuno presumibilmente ben informato, ma su cosa chi investe in prodotti finanziari deve tener ben presente, prima di dare la colpa delle eventuali perdite alle lobbies che controllano la finanza mondiale.

Non, ben inteso, che non esistano lobbies che intervengono sulla finanza ma a volte al proprio denaro (e su come e dove investirlo) bisogna riflettere molto bene, tanto più quanto si è lontani dalla conoscenza dei meccanismi che regolano il funzionamento di una borsa valori.

In realtà, avvertito che per il futuro non si hanno certezze, va tenuto ben presente che, chiunque voglia investire il proprio denaro nelle borse valori, e meglio che stia lontano dalle c.d. “dritte”; Esse sono in genere interessate, oppure, possono essere tanto malevole da integrare addirittura un reato come l’insider trading, se vengono da persone che per ragione del lavoro che svolgono hanno notizie riservate. La conseguenza è che è meglio starne lontano, e seguire, piuttosto, alcune “buone regole”.

Ciò premesso, entriamo nel dettaglio dei principi che presiedono ad una buona scelta.

Una prima domanda da farsi innanzi a qualsiasi proposta di investimento è: ho una chiara conoscenza della ricompensa che si genera dall’investimento? Bene, questo primo ed ineluttabile quesito, dovrebbe accompagnare ogni scelta di investimento. Anzi l’esatta individuazione del quantum in gioco è elemento imprescindibile di valutazione.

In altre parole dobbiamo sempre chiederci qual’ è il rischio che vale la pena cogliere!

A tale domanda non può sfuggire nessuno, sia esso un professionista esperto che un soggetto, invece, privo anche delle più elementari cognizioni di economia dei mercati finanziari.

Porsi una tale domanda (e quindi darsi una risposta) ha, peraltro, una immediata conseguenza, una specie di “regola aurea”: nessun rischio deve essere assolutamente preso senza una ricompensa; non dovrebbe avere senso alcuno, ad esempio, rischiare 100 Euro puntando su un investimento che sappiamo già che non porterà nessun frutto.

La valutazione dell’adeguatezza della ricompensa rispetto al rischio sofferto è altra questione delicata.

E’ la nota questione della verifica del fatto che il guadagno sia superiore alla perdita.

Qui entra in gioco il calcolo delle probabilità.

In linea di principio, pertanto, nessun investimento dovrebbe in realtà essere fatto se le probabilità del guadagna sono inferiori a quelle della perdita.

Infatti, non avrebbe senso alcuno, ad esempio, investire 100€ puntando ad un rendimento dell'8%, se la probabilità di perdita del capitale è del 50%. Meglio forse investire 100€ su un prodotto che dia il 4% con la probabilità di perdita del 10%. Infatti nel primo caso potrei ottenere 8€, ma perdere 50€, mentre nel secondo potrei guadagnare 4€ ma perdere 10€ e dunque una perdita di 42€ contro una perdita di 6€.

Bastano questi due elementi (esistenza di una ricompensa ed una accettabile probabilità di conseguirla) ad assicurare la validità dell’investimento fatto.

Rispondiamo con certezza: assolutamente no.

Essi, infatti sono elementi necessari ma non sufficienti.

Decisivo è infatti la passione, ovvero, l’inclinazione vivissima, il forte interesse o meglio direi il trasporto che il soggetto mette nell’analisi e nello studio dei vari fattori che determinano il formarsi del prezzo di un investimento finanziario sul mercato.

Il che, in altri termini, vuol dire lo studio dei fattori di rischio dell’investimento (rischio paese, rischio liquidità, rischio cambio, ecc.).

Ovvero, occorre informarsi, leggere, studiare. In effetti, se si ha ben chiaro quello che si perde e quello che si può guadagnare solo la passione rende possibile sobbarcarsi il peso dell’enorme lavoro di sintesi del vario combinarsi degli eventi possibili e giungere ad un risultato complessivo.

Adesso il quadro è completo e abbiamo tutto ciò che costituisce la base per una consapevole scelta d’investimento. Segnaliamo però un pericolo in cui non pochi rimangono vittima.

L’elemento soggettivo del piacere del rischio, che comunque appaga l’investitore finanziario e che spiega talune scelte azzardate che rendono tuttavia l’investimento finanziario più simile ad un gioco d’azzardo.

Morale: andateci molto molto cauti e addirittura evitate d’investire se non siete esperti e se non avete voglia di informarvi.

Meglio allora lasciar fare ad esperti del settore.

Enea Franza - Dirigente CONSOB

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