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“DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE”: la strategia FARM TO FORK sull’agricoltura che verrà

Nevi FI: “futuro e presente dell’agricoltura Italiana vadano di pari passo”

Il 10 settembre il Parlamento europeo è stato chiamato ad esprimersi sulla strategia “Dal produttore al consumatore” (Farm to Fork strategy - F2F), il piano decennale messo a punto dalla Commissione Europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.

Ne abbiamo parlato con Raffaele Nevi, Responsabile del Dipartimento Nazionale Agricoltura FI, e Deputato Capogruppo della Commissione Agricoltura in Parlamento.

“È la prima volta che l’Unione europea cerca di progettare una politica alimentare che proponga misure e obiettivi che coinvolgono l’intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo, passando naturalmente per la distribuzione, L’obiettivo di fondo è rendere i sistemi alimentari europei più sostenibili di quanto lo siano oggi”. Così ci spiega Nevi.

Successivamente ogni stato membro dovrà adottare norme a livello nazionale che consentano di contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti dell’Ue con la strategia F2F. I Paesi membri godranno inoltre di eventuali misure di sostegno aggiuntive nel corso dell’implementazione della strategia.

Molto ambiziosi i progetti stimati dall’ Europa per il futuro dell’agricoltura Italiana ed Europea, tra i quali ricordiamo:

  1. ridurre del 50% l'uso dei pesticidi chimici entro il 2030;

  2. ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo nel contempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo; in tal modo l'uso dei fertilizzanti sarà ridotto di almeno il 20% entro il 2030;

  3. ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l'acquacoltura entro il 2030;

  4. destinare almeno il 25% della superficie agricola all'agricoltura biologica entro il 2030.

Anche le nuove tecniche genomiche (Ngt), hanno interessato i lavori del Parlamento europeo, il quale ha preso atto degli studi già realizzati e dello stato di avanzamento raggiunto dalla ricerca scientifica applicata considerandole una delle vie per realizzare gli “obiettivi green” perché sono “volte a mantenere un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell'ambiente, traendo nel contempo potenziali benefici dalla scienza e dall'innovazione, in particolare per contribuire alla sostenibilità e agli obiettivi di sostenibilità di Green Deal europeo e strategia Farm to Fork”.

“La strategia “Farm to Fork” è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il suo intento è anche quello di innescare un miglioramento degli standard a livello globale, attraverso la cooperazione internazionale e le politiche commerciali che coinvolgono i Paesi terzi” ci spiega ancora Nevi.

Il tentativo dell’Ue, insomma, è da un lato quello di dare avvio alla propria transizione ecologica, e dall’altro evitare che nel resto del mondo vengano messe in atto pratiche non sostenibili.

Tra gli obiettivi del Farm to fork, abbiamo già visto la riduzione di OGM e l’apertura verso le Ntg.

A proposito di questo, abbiamo chiesto al deputato Azzurro cosa ne pensa delle nuove tecnologie di evoluzione assistita (TEA), da un lato considerati la nuova frontiera dell’agricoltura, dall’altro l’Europa li equipara ai vecchi OGM.


“per «tea» (tecnologie di evoluzione assistita) si intendono le nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera rapida, precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell'evoluzione biologica naturale”.


“l'utilizzo di queste tecnologie consente di ottenere straordinari risultati, tra i quali voglio ricordare: il contrasto i danni derivanti dai cambiamenti climatici (14 miliardi di euro negli ultimi 10 anni secondo Coldiretti), la creazione di piante più resistenti all'aggressione di malattie, di parassiti e di condizioni climatiche avverse; la riduzione dell'impiego della chimica nei campi; l’aumento delle rese nei settori cerealicolo (grano, mais, riso e orzo), frutticolo e ortofrutticolo, vitivinicolo e della produzione di leguminose da granella”.


“tra l'altro, queste tecnologie non richiedono investimenti colossali e sono alla portata di realtà più piccole, quali istituti sperimentali e universitari e aziende sementiere, si tratta assolutamente di obiettivi in linea con la strategia Farm to fork”.


prosegue ancora Nevi


“L'Unione europea è indietro, sarebbe dunque auspicabile una modifica legislativa. nelle scorse settimane ho portato avanti questa problematica in Parlamento, chiedendo al Ministro Patuanelli di sollecitare l’adozione di misure che consentano il pieno sviluppo di queste tecnologie”.


A proposito del futuro dell’agricoltura Italiana il Deputato Nevi conclude:


“sono molti i cambiamenti che riguarderanno l’agricoltura Italiana ma l’attenzione per il progresso non deve far trascurare i problemi attuali dell’agricoltura nel nostro paese: dai danni in agricoltura causati dalla fauna selvatica, al sostegno delle filiere e dei settori in difficoltà quali ad esempio zootecnia e il settore dei birrifici Italiani, alla protezione del made in Italy. Battaglie che sto portando avanti, da tempo, insieme al gruppo di forza Italia. Non esiste parlare di futuro dell’agricoltura senza affrontare le sfide del presente”.



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