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Donare senza sconti, che sfida


Appena usciti dalle “celebrazioni” di Halloween di fine ottobre, ci siamo infilati inarrestabilmente nel tunnel novembrino del “Black Friday” (quest’anno il 24 novembre), il venerdì che segue l’americano “Thanksgiving Day”, il venerdì degli sconti e delle occasioni, degli affari on line, dinamica ormai diffusa anche nel nostro Paese ed estesa dalla giornata del venerdì, prima al week end e poi all’intero mese.

Si approfitta degli sconti per gli acquisti dei regali di Natale e per dare libero sfogo allo shopping compulsivo di chi continua ad accumulare beni, talvolta inutili, di frequente, destinati ad essere depositati prima in cantina o in soffitta o in fondo a un armadio e poi nel sacchetto della raccolta indifferenziata; il venerdì nero per le nostre finanze, in cui si “spende e spande” senza alcuna attenzione alla sostenibilità degli acquisti e al loro impatto ambientale.

E dopo il Black Friday, scavallato il week end arriva il lunedì cibernetico (quest’anno il 27 novembre), il “Cyber Monday”, gran finale degli sconti pre natalizi, giornata in cui i grandi colossi dell’elettronica praticano sconti imperdibili su ogni aggeggio dotato di pulsante on/off; anche il “Cyber Monday” dura generalmente una settimana, così che davvero non si perda neanche un minuto per spendere soldi, tredicesime, accendere finanziamenti per pagamenti rateali e comprare anche ciò che non ci si può permettere con l’impegno di pagare l’ultima rata quando, per pura coincidenza, il tasto on/off non funzionerà più. Siamo “globalizzati” fino al collo e oltre, pronti ad assorbire ogni “pacchianata” basta che la pratica arrivi dall’estero, uniformati ad accogliere mode e trend per apparire ancora di più e non sentirci inferiori a nessuno, permettendo così business di milioni di euro a multinazionali e grandi poteri che con le cosiddette “feste commerciali” ci pilotano e ci inducono a comportamenti di massa davvero poco ragionati, distraendoci dal vero senso della ricorrenza che senza l’acquisto obbligato sembra non avere più alcun significato.

Forse è per questo che davvero in pochi conoscono una giornata un pò speciale di novembre, il “Giving Tuesday” la giornata mondiale del dono - che si celebra sempre il martedì dopo il “Black Friday” e il “Cyber Monday”.

L’idea del “Giving Tuesday” nasce nel 2012 a New York dal Centro Culturale 92nd Street Y e dalle Nazioni Unite proprio in risposta al “Black Friday”: perché non dedicare un giorno alla generosità e all’incoraggiamento di attività solidali? Un martedì per donare, tutti insieme

Dopo undici anni l’evento si è trasformato in un movimento globale che ispira milioni di persone a dare, collaborare e celebrare la generosità, un’iniziativa di sensibilizzazione di portata internazionale che ha come obiettivo massimizzare l’attenzione sul valore del dono e della generosità invitando tutti a donare, nel senso più ampio del termine, e a fare la differenza per costruire un mondo più giusto e solidale.

Un appuntamento annuale per riconoscere il valore di chi partecipa al sostegno e alla cura del prossimo e dell’ambiente.  Una vera e propria ondata di generosità in cui tutti siamo chiamati a unirci per manifestare l’importanza del dono. In Italia si celebra dal 2017, da quando la Fondazione AIFR ha accettato dagli americani della 92NY l’incarico di Global Leader per organizzare e promuovere la prima edizione dell’evento.

Il “Giving Tuesday” può essere vissuto davvero come una festa “non commerciale” sperimentando nuovi modi per diffondere la generosità e promuovere la solidarietà, regalando un sorriso al vicino in metropolitana, promuovere sui social la causa che ci sta a cuore, fare una donazione all’Organizzazione no profit preferita.  ognuno di noi può dare spazio alla fantasia e alla creatività per essere generosi. Ogni gesto fatto in donazione di sé conta.

Dietrich Bonhoeffer scriveva: “Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce”, la gratitudine, spesso sconosciuta, è il segreto che porta alla gioia ogni giorno; la gratitudine di chi è consapevole di essere stato salvato in qualche modo: dall’Amore, da una seconda opportunità, dalla vicinanza di un amico, da un talento, una passione che diventa la missione che dà senso alla vita.

Saper donare con generosità, perchè, scrive l’evangelista Matteo: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”; a questa Parola si ispira anche il laico “giving back”, concetto  anglosassone sempre più adottato anche in Italia da aziende e professionisti nell’ambito della cosiddetta «corporate social responsibility», la responsabilità sociale d’impresa, per poter sviluppare un business che, invece di depredare e spremere il contesto in cui si opera, lo migliora restituendo alla collettività parte di quanto ricevuto. Le forme attraverso cui questa restituzione si concretizza sono molte: da semplici donazioni di denaro e prodotti alla creazione di veri e propri progetti a lungo termine per il benessere della società, spesso legati al settore in cui l’azienda o il singolo professionista operano. Le motivazioni che spingono ad agire in questa direzione anche in questo caso sono diverse: dalla filantropia personale a risvolti positivi sul marketing.

Su tutte le motivazioni per il dono, vince su tutte però l’amore, specie se si è compreso che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, che prendersi cura di qualcuno è il modo più efficace per prendersi cura anche di sé, della propria anima, della propria storia.

L’amore non è mai l’investimento più redditizio, non chiede risparmio, non ammette sconti e presenta molti rischi, è antieconomico, è una scommessa e tuttavia è altamente probabile che renda felici.

In un mondo sempre più egoriferito e sempre più triste e depresso, diventa sempre più urgente allenarsi e educare alla riconoscenza, essere capaci di ringraziare, di donare, di “servire”, nella vita di tutti i giorni, nel  proprio lavoro, in azienda, nella gestione della cosa pubblica, dove spesso assistiamo invece a giochi di potere e di superbia, con una politica utilitaristica, vendicativa, discrezionale e di esaltazione dell’ego,  piuttosto che volta alla ricerca del bene della collettività.

Uno dei successi del cantante Ermal Meta recita:

“Figlio mio ricorda / L'uomo che tu diventerai / Non sarà mai più grande dell'amore che dai.”

 Che grande sfida: saper donare! Per essere felici, spendiamoci in Amore senza cercare sconti o promozioni.

Celebriamo allora il Giving Tuesday, la giornata mondiale del dono quest’anno sarà il 29 novembre!



 

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