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I falchi amici dell'ambiente


Per capire cosa sia oggi la falconeria e come la si possa praticare in Italia è utile fare un lungo viaggio anche nei secoli: partire magari dagli affreschi degli antichi egizi e da alcune loro divinità, approdare in Cina duemila anni prima della nascita di Cristo, tagliare per i Paesi arabi e la Persia e poi approdare nel Sud d’Italia sotto il regno di Federico II di Svevia. Il primo a pubblicare un trattato sulla caccia con il falco “De arte venandi cum avibus” e il primo, ancora, a catalogare i rapaci.

Ultima tappa alle porte di Roma per incontrare Gianluca e i suoi falchi. Ha cominciato nel 2009 il nostro falconiere romano innamorandosi dei rapaci e addestrandoli alla caccia ma non solo. Quando lo incontriamo ha sul braccio un Astore di dieci anni: “E’ un falco da basso volo nel senso che individua la preda mentre è posato su un albero e comincia ad inseguirla fino a quando la cattura volando appunto basso”.

Diverso, racconta Gianluca, il comportamento di altri falchi come il Pellegrino, il preferito per altro da Federico II, che attaccano buttandosi in picchiata. Quel che conta comunque è sempre il rapporto che si instaura tra l’addestratore e il rapace: “In questo legame”, spiega il nostro falconiere, “io sono il gregario e sono sempre i falchi che decidono.

L’importante è far capire loro che se tornano da me hanno fatto una cosa giusta che va premiata. Ma sono loro e sempre loro che decidono se tornare e in quale momento”.

Stabilito questo la falconeria può non essere solo svago e caccia.

“Con i miei falchi”, ci spiega ancora Gianluca, “ho lavorato nel cinema e in alcune serie Tv ma oggi il mio lavoro è soprattutto legato ad usare i miei falchi per l’allontanamento dei volatili infestanti come gabbiani, piccioni, cornacchie, taccole da siti pubblici e privati. Mi riferisco ad ospedali, aeroporti, alberghi, capannoni privati: luoghi dove si registra la presenza di questi volatili infestanti che devono essere allontanati”.

Il come è presto detto. “Se un piccione vede un predatore come per esempio una poiana di Harris rapace molto versatile e adatto a questa pratica di allontanamento, capisce che per lui quel luogo non è più sicuro, si allontana e in quel sito non ci tornerà più”.

Insomma si possono usare i falchi invece di prodotti chimici che certo rischiano di produrre danni all’ambiente. D’altra parte, come spiega sempre Gianluca, “le grandi città non offrono riparo a tanti predatori naturali e dunque è a falconieri come me che ci si rivolge per risolvere il problema dei volatili infestanti”.

Questo potrebbe far pensare che la falconeria sia diffusa nel nostro Paese.

Ma non è propriamente così: “Sta prendendo piede, questo è vero”, dice ancora Gianluca, “ma soprattutto come caccia e volo didattico e poco altro. In realtà si soffre ancora del fatto che, per molti, vedere questi straordinari e splendidi animali chiusi nelle voliere significa privarli della loro libertà. Non è così”, puntualizza il nostro falconiere: “Il 90 per cento della sua giornata il falco lo trascorre posato su un albero o su un palo muovendosi solo per bere e mangiare. Come me volano molto di più e la voliera non la considerano una prigione. L’addestramento, dove ci vuole molta pazienza serve anche a questo: lo ripeto, comanda il falco e non il falconiere. Quest’ultimo deve solo far loro capire che ogni azione che fanno può trasformarsi in un atto positivo che merita un premio”.

È poi bene specificare che gli esemplari di Gianluca, come tutti quelli addestrati alla falconeria, provengono da allevamenti dove vengono riprodotti in cattività da generazioni.

Dunque nessun prelievo in natura, cosa che, fra l’altro, è un reato.

Se, come ai tempi di Federico II, la falconeria era uno svago ma soprattutto un segno di potere del re o del principe e se nei Paesi arabi è ancora così e il rapace è addestrato è un bene prezioso al punto che esistono cliniche specializzate solo per la cura dei falchi, consoliamoci del fatto che alle porte di Roma questi splendidi animali svolgono un utile servizio, liberandoci dai volatili infestanti nel pieno rispetto dell’ambiente naturale e della catena alimentare.




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