QUANDO L'ACQUISTO FACILE NASCONDE...DELLE SORPRESE
Sfruttare la rete in maniera più razionale aprirebbe nuove possibilità anche per i negozi tradizionali
Alzi la mano chi non ha mai fatto acquisti ricorrendo a piattaforme online. Quasi nessuno. Anzi, forse nessuno. Da diversi anni infatti imperversa nelle nostre vite la modalità di comprare ogni bene tramite siti internet che sponsorizzano merci e oggetti di varia natura.
Borse, scarpe, libri, vestiti, vino e persino generi alimentari: in Rete si trova di tutto e tutto è acquistabile (anche) a buon mercato. Ma siamo sicuri che far affidamento esclusivo a ciò che gira nel web sia davvero la panacea di tutti i mali? Soffermiamoci ad analizzare lo scenario attuale.
La pandemia generata dal Covid-19 ci ha costretti in casa; il tempo a nostra disposizione è aumentato a dismisura e la tentazione di spendere online si è fatta incalzante. Così ci siamo sbizzarriti in acquisti di vario genere, ricorrendo, per pagare, alla moneta elettronica, unico strumento possibile per chi compra in un contesto virtuale. Fin qui, (quasi) nulla di strano, non fosse altro per il fatto che ognuno con il proprio contante fa ciò che vuole.
Tuttavia, come hanno denunciato in questi mesi le associazioni che, ad ampio spettro, tutelano i consumatori, sono aumentati i casi di frode verificatesi online, con conseguenti clonazioni di carte di credito ecc. Una violazione dei dati personali dunque che lascia interdetti o quantomeno spiazzati dinanzi al fatto che la Rete, a noi ormai famigliare, dovrebbe essere un luogo sicuro in cui poter acquistare ciò che si vuole, oltre che a scambiarsi delle idee. Così non è invece – o in parte non è stato – e i tentativi di truffa ai danni di ignari consumatori si sono moltiplicati a dismisura.
Un fenomeno che preoccupa, ma che potrebbe essere evitato – o almeno ridimensionato – se oltre al commercio online, si ricorresse anche al commerciante in carne ed ossa. E se nelle grandi città i centri commerciali la fanno da padroni, nei piccoli paesi o nelle cittadine di provincia acquistare al dettaglio da chi possiede negozi o botteghe non è un’utopia, specialmente per i generi alimentari, dove la spesa è sempre preceduta dall’istaurarsi di un clima di fiducia tra chi vende e chi spende. Ed è proprio in Rete che questo clima di fiducia viene a mancare in maniera evidente: l’acquisto online infatti, oltre ad essere “freddo” per natura, non richiede che sia presente un interlocutore fisico. Nessuno infatti possiede dei computer o dei tablet parlanti, sebbene la tecnologia abbia fatto ultimamente passi da giganti e quindi tutto è possibile. Viene da chiedersi se non sarebbe meglio ritornare un po’ alle vecchie abitudini, quando il commerciante di fiducia era un punto di riferimento per il paese in quanto garantiva alla clientela qualità ed esclusività dei prodotti venduti.
Insomma, sarebbe il caso di reinventarsi un po’, il che non significa abbandonare la Rete, ma sfruttarla in maniera più oculata e razionale. Come? Attraverso ricerche online che potrebbero orientarci verso la scelta del prodotto finale da comprare, prodotto che poi verrebbe scelto e acquistato ricorrendo direttamente al commerciante che lo detiene.
Costruire un rapporto di fiducia tra chi vende e chi commercia è fondamentale se non vogliamo diventare tutti delle repliche di qualcuno. In più, agendo in questo modo, si ridurrebbero i rischi di cui abbiamo detto poc’anzi.
Non servono grandi numeri o grafici geometrici per descrivere quanto il commercio online negli ultimi tempi abbia generato danni alla nostra economia. Una economia in sofferenza che – speriamo – possa presto ripartire. Per fare questo, anche i nostri comportamenti sono fondamentali: scegliamo ciò di cui abbiamo bisogno in maniera consapevole e oculata.
Acquistiamo sì online, ma un po’ di più andando dai commercianti in carne ed ossa.
Saranno costoro a ringraziarci: ne avremo giovamento noi ma soprattutto il comparto produttivo nazionale.
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