"Mons. Gino dalla sua esperienza e dalla sua testimonianza possiamo cogliere tanti elementi per comprendere cosa significa rispondere alla chiamata del Signore.
La vostra numerosa presenza in cattedrale ne è la testimonianza, cioè di un affetto tessuto di umano nel rapporto con Cristo”.
Con queste prime parole pronunciate dall’ambone, il vescovo Stefano Russo ha ricordato il sacerdote scomparso all’età di 84 anni lo scorso sabato 24, vigilia del Santo Natale.
La celebrazione funebre ha preso il via poco dopo le 10 di lunedì 26, festa in onore di Santo Stefano, primo martire della Chiesa.
Presente con lui, il precedente vescovo della Diocesi Velletri-Segni, mons. Vincenzo Apicella. Hanno reso testimonianza con la loro presenza anche il parroco della cattedrale di San Clemente, mons. Cesare Chialastri e i presbiteri della Diocesi. Rivolgendosi ai fratelli dello scomparso, Umberto, Adriana, Franco e Maria seduti al primo banco davanti all’ambone, e all’assemblea, il vescovo Russo ha ricordato ancora la figura del sacerdote scomparso. “Don Gino non era una persona tanto loquace” – dice ancora Mons. Russo - “ma ha comunque lasciato tanti segni nel suo percorso di vita. E’ stato un sacerdote altamente stimato, partendo dal vescovo Apicella, dai sacerdoti e dai tanti laici che lo hanno incontrato.
Lui è stato un uomo dalla grande Fede, un uomo servitore di Dio”.
Anche il vescovo Apicella ha preso la parola per ricordare Mons. Gino.
“Sarò breve, ma voglio ricordarlo per tre motivi: primo motivo è quello di aver gestito l’economia della Diocesi come un papà gestisce l’economia della sua famiglia; secondo motivo riguarda la sua totale disponibilità, anche quando ha lasciato la parrocchia in mano a Mons. Roberto Mariani; terzo motivo, la testimonianza che ci ha dato in questi anni di malattia, di debolezza fisica. Una delle sorelle mi ha raccontato che si era preparato tutto: il vestito, la stola. Una testimonianza di come un cristiano vero e un sacerdote vero, va incontro alla morte”.
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