Tra scrosci di applausi e tanta commozione il 20 novembre si è svolta alla casa del Cinema di Roma la cerimonia di premiazione della VII edizione di UNO SGUARDO RARO-RARE DISEASE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL, concorso internazionale di corto e lungometraggi ideato da Claudia Crisafio e Serena Bartezzati con l’obiettivo di rompere l’isolamento delle persone affette da malattia rara attraverso il potente linguaggio del cinema.
“Il mondo delle malattie rare può essere un luogo molto solitario,” ha detto la Bartezzati interrogata da Marco Di Buono, volto della televisione che per il secondo anno consecutivo ha condotto la premiazione “di fronte alla diagnosi di una patologia di questo genere ci si sente persi e disperati, perché non esistendo casi non esiste spesse volte, oltre alla cura, quella condivisione che tra pazienti spesso si istaura.”
“Nei suoi sette anni di vita” ha poi aggiunto la Crisafio “il festival è tanto cresciuto e di pari passo è anche cresciuta l’attenzione del pubblico che spesse volte proprio grazie al concorso ha compreso meglio non solamente quanto sia articolata la vita di chi convive con una patologia poco conosciuta, ma anche quella di chi gli vive accanto.”
Conferma di ciò sono i cosiddetti numeri registrati dal festival a cominciare dagli oltre 3000 corti pervenuti nel corso delle edizioni, dei quasi 150 paesi del mondo di provenienza, dei numerosissimi premi assegnati che già solo quest’anno sono ben 20, tutti selezionati dagli enti coinvolti oltre che dalla Giuria di qualità presieduta da Gianmarco Tognazzi. Iran, Stati Uniti, Finlandia, Germania, Albania, Francia, Svizzera e poi tanta, tanta Italia: questa la matrice originaria delle 50 opere finaliste che hanno avuto per protagonisti giovani qualificatissimi attori ma anche nomi illustri del grande schermo che hanno prestato la propria fama per trattare patologie o tematiche sicuramente forti: Massimo Dapporto e Augusto Zucchi hanno meritato a tal proposito la menzione speciale della giuria per “PAPPO E BUCCO” coraggiosa opera firmata da Antonio Losito incentrata sulla controversa tematica del fine vita, tematica trattata anche dal corto “L’ULTIMO STOP” diretto da Massimo Ivan Falsetta interpretato da Neri Marcorè ed Euridice Axen, presente con un videomessaggio; un delicatissimo Renato Carpentieri è il malinconico interprete di “LEGGERO LEGGERISSIMO” corto firmato da Antimo Campanile che tratta la giovanissima vita di un bimbo ipovedente, meritorio come miglior cortometraggio nazionale;
Fabrizio Bracconeri, narrando la personalissima storia di padre di un bambino autistico, è risultato vincitore della sezione documentari con “TI RACCONTO TUO PADRE” di Daniele Gangemi; Leo Gullotta, interprete della triste attesa dell’orario delle visite per chi vive abbandonato in una rsa, ha meritato il premio come miglior attore per “VECCHIO” di Dino Lopardo mentre il premio come miglior attrice è stato assegnato a Giovanna Gianolli protagonista di “E POI ARRIVA MENNI” sulla sindrome di mèniere, patologia di cui l’attrice è affetta. Come miglior corto d’animazione è stato premiato “ANIME D’INCHIOSTRO” di Diego De Angelis mentre come miglior corto internazionale è risultato il francese “FIRST STEP” di Julien Marie. Per la
sezione lungometraggi, novità introdotta con la VII edizione, è stato premiato “RUKIJE- un raggio di sole-la terapia della speranza” firmato a quattro mani da Claudia Borioni e Matteo Alemanno girato nel reparto di oncologia ortopedica dell’IFO. Nella sezione speciale Patient Advocacy diverse sono state le opere degne di nota ma, giusto per citarne alcune, ricordiamo “AMICI PER LA PELLE di Angela Bevilacqua meritorio del premio USR-FERPI interpretato dal duo comico Gigi e Ross. Nella sezione speciale, degno di nota il premio assegnato da PANATRONICS-CINEMA GIOVANI al corto “FAME D’ARIA” di Lorenzo Santoni sulla sindrome di duchenne di cui il regista è affetto e il premio speciale USR-TELETHON al corto “DAVIS OUT OF THE UNKNOWN” di Claire Gostin e Alex Casimir, documentario proveniente dagli Stati Uniti.
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