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Immagine del redattoreValeria Bomberini

Ray of Hope, un progetto solidale che incontra le eccellenze del nostro Paese

Il gruppo Enel sostiene l’Ucraina e dona 5700 pannelli solari fotovoltaici provenienti dal nuovo Innovation Lab di Catania, in occasione del lancio del nuovo progetto della Commissione Europea “Ray of Hope”.


Nella foto, la 3Sun Gigafactory di Catania

Abbiamo già parlato del nuovo hub energetico del gruppo Enel, la 3Sun Gigafactory di Catania, la “fabbrica del sole” che con un investimento di circa 600 milioni di euro - di cui 180 derivanti dai fondi per l’innovazione forniti dalla Commissione Europea - aspira ad essere entro il 2024 (anno in cui si prevede la fine dei lavori) la fabbrica più grande d’Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici bifacciali ad altissime prestazioni.

All’inaugurazione del cantiere a Catania, lo scorso 6 febbraio, l’AD Francesco Starace, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, il Commissario straordinario del Comune di Catania e Prefetto Piero Mattei ed infine anche la Direttrice Generale della Direzione Energia della Commissione Europea Ditte Juul Jørgensen.

L'AD di Enel, Francesco Starace

Insieme hanno presenziato alla presentazione di questo progetto strategico per l’Italia, raccontato dall’AD del gruppo Enel, che porterà l’azienda ad essere alla guida del processo di transizione ecologica del nostro Paese. L’Innovation Lab nasce come fabbrica di eccellenza per la produzione di pannelli solari, che mira ad aumentare la produzione per il fotovoltaico di circa 15 volte, passando dall’attuale capacità produttiva di 200 Mw l’anno a circa 3 Gw l’anno. Analizzando i dati in percentuale, l’hub arriverà ad aumentare la produzione del 30%, entrando addirittura in competizione con la Cina.

L’orgoglio è ancora più grande se si pensa che proprio dall’hub siciliano provengono i 5700 pannelli fotovoltaici di ultima generazione donati all’Ucraina, della potenza di 350 watt ciascuno, che generano una potenza complessiva di circa 2 megawatt. La consegna dei pannelli è attesa entro l’estate di quest’anno, e si prevede l’installazione dei pannelli su 11400 metri quadri di superficie, che si divideranno tra i tetti di scuole, ospedali, caserme dei vigili del fuoco e tutti i principali edifici pubblici del Paese, secondo l’elenco di priorità stabilito dal governo ucraino. Il trasporto sarà garantito dal sostegno logistico italiano del Meccanismo Unionale di Protezione Civile dell’Unione (MUPC) e della Comunità dell’energia, mentre il controllo delle varie attività di distribuzione ed installazione in loco verrà affidato al Segretariato della Comunità dell’energia che verrà coadiuvato dalle autorità ucraine competenti.

Enel si mette così in gioco attivamente e si pone in prima linea per assicurare agli ucraini la possibilità di ottenere energia pulita e soprattutto autoprodotta (quindi sostenibile) e permetterà in questo modo all’Ucraina di avviare un processo di decentramento del sistema energetico nazionale che, come afferma il Ministro dell’Energia ucraino Herman Haluščenko «è una garanzia della sua resilienza contro gli attacchi russi», oltre che un’occasione per promuovere lo sviluppo dell’energia green nel Paese.

L’amministratore delegato, Francesco Starace, si dice entusiasta dell’operazione affermando che «la donazione all’Ucraina apre la strada verso una maggiore indipendenza energetica in Europa contribuendo a fondare la catena del valore del fotovoltaico». Coglie quindi l’occasione per ringraziare la Commissione Europea per aver coinvolto tutto il gruppo e «attraverso la quale potremo contribuire al funzionamento costante dei servizi pubblici essenziali in Ucraina. […] Con questo progetto offriamo un “raggio di speranza” al popolo ucraino, che soffre profondamente a causa della guerra».

Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea

L’iniziativa del gruppo deriva infatti dall’adesione al progetto della Commissione Europea “Ray of Hope”, che è stata presentata lo scorso 2 febbraio dalla Presidente Von Der Leyen in occasione della sua visita a Kiev.

«Sono convinta che questo primo passo sarà fonte d’ispirazione per altre imprese europee e per gli Stati membri, affinché l’Ucraina possa contare su energia elettrica pulita e autoprodotta», afferma la Presidente nel suo discorso di presentazione.

Aggiunge Kadri Simson, Commissaria per l’energia: «[…] È una dimostrazione concreta di solidarietà europea e di quanto gli investimenti nella produzione di tecnologie pulite possano contribuire alla sicurezza energetica e all'indipendenza dell'Europa. Sono molto grata a Enel per questa generosa donazione all'Ucraina. Ancora una volta Enel si conferma all'avanguardia per quanto riguarda non soltanto l'innovazione nel settore delle tecnologie pulite ma anche la responsabilità sociale d'impresa. Siamo orgogliosi del fatto che pannelli solari prodotti nell'UE contribuiranno a migliorare la sicurezza energetica di scuole, ospedali e altri edifici pubblici ucraini.

Il progetto Ray of Hope nasce dallo sforzo più grande dell’Unione Europea volto ad offrire ed implementare delle soluzioni off-grid per il popolo ucraino, per offrirgli la possibilità di avere un funzionamento costante dei servizi pubblici e di avere energia elettrica assicurata. Rappresenta letteralmente un “raggio di speranza” per questo Paese che oramai da oltre un anno soffre profondamente per la guerra in corso. Ma non solo. Oltre ad essere un riuscito progetto comunitario e una straordinaria opera di solidarietà da parte del gruppo italiano, rappresenta un’occasione imperdibile per esportare i prodotti di eccellenza made in Italy, la nostra expertise in materia, e soprattutto per innescare il processo di transizione green anche all’estero, generando nuova coesione nella spinta verso la transizione ecologica.



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