SALVATORE SANTANGELO INDAGA SULLA GEOPANDEMIA PER DECIFRARE IL CAOS
Un saggio che punta alla edificazione di una società diversa senza dimenticare i percorsi filosofici del passato
Salvatore Santangelo è un analista politico di spessore. Giornalista, saggista e docente universitario, ha di recente dato alle stampe un fortunato testo dal titolo “Geopandemia. Decifrare e rappresentare il caos” (Castelvecchi) in cui egli analizza in maniera puntuale la crisi che stiamo vivendo, partendo da ciò che siamo stati fino ad arrivare a ciò che saremo nel prossimo futuro.
L’autore infatti conduce per mano il lettore lungo un sentiero inedito, caratterizzato da notevoli spunti di riflessione e da occasioni che danno la possibilità a chi legge di sentirsi in breve un homo novus. Si badi bene: non si tratta di una ipotesi azzardata o di una utopia. Il saggio scritto da Santangelo punta all’edificazione di una società diversa, nuova giustappunto, costruita su criteri ragionevoli e dunque razionali. Come fare tutto ciò?
Geopandemia si apre con una narrazione accattivante, basata sul sapere antico – quello greco-romano – che troppo spesso dimentichiamo di fare nostro; eppure questo sapere permea il nostro agire, il nostro fare, il nostro essere.
Un sapere per certi versi innovatore rispetto a ciò che siamo oggi, un qualcosa in grado di prevedere ciò che saremo domani. E se la filosofia è stata spesso vista come una scienza astratta e puramente teorica, nel libro in esame chiari sono i riferimenti a questa disciplina che, di recente, sta tornando ad essere apprezzata come dovrebbe. Da qui dunque, da questo sapere antico, si dipanano le diverse argomentazioni contenute nel testo, tutte finalizzate ad un’analisi chiara della realtà.
Una domanda che ci si potrebbe giustamente porre è se l’impatto della crisi da Covid-19 sul sistema-Paese potesse essere in qualche modo previsto. La risposta al quesito va ponderata, data la volatilità del contesto attuale e dei dati in continuo aggiornamento: non sappiamo ad esempio quali saranno le ricadute delle misure economiche adottate dal governo Conte in favore del comparto produttivo.
Tuttavia è possibile avanzare qualche ipotesi al riguardo. Ha ribadito più volte il professor Santangelo, nelle numerose presentazioni online che sono seguite all’uscita del libro, che in tutte le società complesse dei protocolli emergenziali per gestire una pandemia come quella in corso dovevano e potevano essere predisposti; e nel caso fossero stati previsti, dovevano essere quantomeno applicati in maniera esaustiva, in ossequio a quanto indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Detto questo, il Covid-19 non sarebbe allora quel “Cigno Nero” in grado di destabilizzare paesi e città. In breve: un mondo intero.
Questo è solo uno dei possibili scenari. Interessante è poi indagare il ruolo che la Cina ha avuto in tutto questo processo ancora in divenire, un processo carico di aspettative ma anche di paura. Una cosa però va chiarita: in Geopandemia non s’intende far causa a nessun Paese o Stato estero; il libro si pone come riferimento per chi desidera comprendere argomenti di estrema attualità, ma non vuole affatto accusare nessuno o tantomeno dare lezioni di buon governo o accurata gestione delle criticità verificatesi.
Veniamo all’economia. In maniera lungimirante e anche un po’ provocatoria, Santangelo propone un nuovo modello economico, un modello in grado di porre nuovamente lo Stato al centro. Si costituirebbe così una società in cui conta davvero la persona con i suoi bisogni e le sue necessità e non il clan di provenienza. Una rivoluzione vera e propria?
Ebbene sì. Basti pensare che oggi le istituzioni centrali sono viste come nemiche del popolo, prive di quello spirito di rappresentatività che dovrebbe invece caratterizzarle. Se Geopandemia riuscirà – come già sta facendo – a far nascere una nuova coscienza civica nella maggior parte dei cittadini, la sua lettura non sarà stata vana.
Abbiamo un disperato bisogno di libri come questo.
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