L'ex capitano della Lazio fa il punto sul campionato della sua ex squadra e sulla lotta scudetto dice: "L'Inter la più forte"
Abbiamo scambiato alcune impressioni con l’ex capitano della Lazio Stefano Mauri, ora agente di calciatori, per fare il punto sul campionato e sulla sua ex squadra.
Mauri, dopo aver smesso l’attività di calciatore lei ha cambiato vita: come mai?
“Ho fatto diversi corsi da allenatore e dirigente, ma per ora resto lontano dal campo e non mi preme riavere un ruolo tecnico. Ora faccio l’agente di calciatori, mi occupo soprattutto di giovani e lavoro accanto a Lodovico Spinosi, che lo fa già da parecchio tempo. Vedo giocare tanti ragazzi giovani, è un’attività che mi piace molto”
Come vede la Lazio in questo momento? Secondo alcuni è appagata dopo il secondo posto della passata stagione… Che ne pensa?
“No, non credo. La squadra ha cambiato poco, l’unico ad andare via è stato Milinkovic, ma la rosa è comunque competitiva. In questo periodo manca un po’ la forza d’urto in attacco, sia in fase realizzativa che sulle corsie laterali. Mancano gli assist di Anderson e Zaccagni, oltre ai gol di Ciro Immobile che sta segnando meno”.
E’ il terzo anno di Sarri alla Lazio: secondo alcuni potrebbe esserci una crisi di rigetto….
“Io non ho mai avuto Sarri come allenatore, non lo conosco benissimo ma non credo che i giocatori abbiano questa reazione. Credo piuttosto che questo sia un momento poco brillante di forma e anche di gestione tattica. La squadra deve trovare un suo equilibrio, forse quello sta mancando. Ma i mezzi e le risorse ci sono.
Da qui alla prossima sosta prima di Natale credo che la Lazio possa recuperare delle posizioni”.
Quali sono le ragioni delle difficoltà incontrate in questa prima parte di stagione?
“La Lazio paga i tanti gol subiti, rispetto alla stagione scorsa nella quale aveva totalizzato tanti clean sheet”.
Come spiega il periodo difficile passato da Ciro Immobile, che in nazionale sembra essere stato messo da parte da Spalletti?
“Lui ha caratteristiche molto precise, ama andare in profondità e scattare in continuazione, mettendo così in grande difficoltà le difese avversarie. In nazionale lui ha sempre avuto meno fortuna perché da tempo l’Italia non ha giocato per lui, faceva un gioco diverso. Vedendola da un altro punto di vista, se non dovesse andare più in nazionale vuol dire che si concentrerà di più e meglio sulla Lazio, allora”.
Il giocatore migliore con cui ha giocato qual è stato? Può farci qualche nome?
“Il giocatore più forte con cui ho giocato nella Lazio è stato sicuramente Miro Klose, ma ho apprezzato anche Matuzalem. Lo so che questo secondo nome sorprenderà, ma il brasiliano era fondamentale a centrocampo e lo è stato anche a Brescia, dove pure ci ho giocato insieme”.
Che ne pensa della lotta scudetto in campionato, sarà un dominio dell’Inter?
“Solo l’Inter può perdere questo campionato, è la più forte. La Juve può starle dietro perché non ha le coppe, ma l’Inter è la più attrezzata per vincere a mio avviso”.
Chiudiamo con una curiosità. Secondo lei, guardando le rose e le panchina, tra Roma e Lazio chi è più forte? “Come valori siamo lì. Vedremo alla fine, per il momento sono pochi i punti di differenza”.
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