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Immagine del redattoreAngelica Stramazzi

STEVE JOBS NON ABITA PIU' QUI

Aggiornamento: 2 mar 2023

LIBRO REPORTAGE DI MICHELE MASNERI SULLA SILICON VALLEY

Alla scoperta delle idee e delle startup che hanno cambiato il mondo.

Nel periodo cruciale in cui nasce per la prima volta in America un sindacato dei lavoratori Google – è infatti recente la notizia della costituzione di una associazione di ben 225 dipendenti del colosso statunitense anche se il numero di adepti potrebbe sfiorare i 400 – Michele Masneri, talentuoso giornalista del Foglio, racconta in un libro-reportage la Silicon Valley, quella che lui ha personalmente vissuto in un tempo in cui ha deciso di ritirarsi negli States per vedere che aria tira al di là dell’Oceano. Ebbene ne è uscito un racconto davvero interessante, un resoconto mai banale e mai scontato. Un viaggio appassionante che lascia il lettore del tutto soddisfatto.

La narrazione si apre con una serie di micro-racconti in cui Masneri ci presenta dapprima i suoi compagni di casa, le persone che quotidianamente incontra e coloro che in California vivono da sempre: ingegneri, liberi professionisti, manager e naturalmente giovani startupper.

Chi sono questi ultimi? Sono tutti coloro che tentano di sviluppare un’idea in maniera innovativa cercando di migliorare, grazie all’implementazione della idea stessa, la vita di numerose persone. E allora ecco nascere la startup dedita alla ristorazione, quella legata al benessere psicofisico, quella dedicata al trasposto di persone. Infatti se a San Francisco non prenoti il taxi tramite app non sei nessuno, questo va da sé.

E Masneri del resto tenta di abituarsi subito a questo nuovo modo di fare: essere “smart” ad ogni costo, anche rischiando a volte di risultare ridicolo.

C’è un momento nel libro in cui l’autore si cala talmente nella parte da voler diventare startupper egli stesso. Così, in cerca di idee, decide di voler fondare la sua startup ma, nel tentativo disperato di sviluppare il relativo business plan, abbandona il progetto iniziale: “l’idea – scrive Masneri – è di chi la sviluppa, e io questa idea di mettermi a fare lo startupper farò finta di non averla mai avuta”. Meglio dunque tornare a fare il giornalista che, a volte, è un po’ come essere startupper: si tratta di costruire storie, di raccontare fatti, di modellare opinioni. In entrambi i casi ci si trova di fronte a realtà da implementare, da forgiare e da metter su. Arrendersi non è previsto per nessun motivo: Masneri lo sa bene, come lo sanno del resto tutti i lavoratori che nella Silicon Valley hanno trovato fortuna. Una fortuna che va coltivata e ricercata ogni giorno, pena la possibilità non remota di scadere nell’ovvietà e nel già detto.

Insomma in “Steve Jobs non abita più qui” (Adelphi) Michele Masneri consegna al lettore una fotografia nitida della California e delle sue realtà più specifiche.

Il libro, di agevole lettura, spinge il lettore oltre le strade già battute, conducendolo nell’esplorazione di paesaggi nuovi anche se ben noti.

Un percorso da compiere senza battute d’arresto, un viaggio da fare anche solo idealmente.

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