Per il numero di Luglio, numero estivo, che può essere letto anche sotto l’ombrellone in spiaggia o sotto un fresco albero di un bosco in montagna, mi permetto di riportare alcuni pensieri di grandi architetti che possono invitare il lettore a voli e riflessioni per provare a vedere l’architettura con occhio contemporaneo e costruttivo. Sono pensieri che guidano la mia passione – gioco per l’architettura.

1. Creare è un rischio. Non creare mette a rischio la vita.
2. I ricchi devono essere liberati dal Kitsch per ricchi. I poveri devono essere liberati dal Kitsch per poveri.
3. Se volete costruire una nave, non chiamate a raccolta persone per prendere il legname e non assegnate loro compiti, bensì insegnategli l’amore per l’infinita immensità del mare.
4. Camminando nelle città, tra gli edifici che la popolano, si può notare come taluni siano muti, altri parlano, altri ancora, i più rari, cantano.
5. Il costruire ha sempre un carattere sperimentale. Se non si fosse mai tentato nulla di nuovo, non ci sarebbe stato sviluppo in architettura. L’arco a volta romano è stato il prodotto di audaci sperimentazioni...come avremmo potuto raggiungere la luna altrimenti? Successi, visioni, ispirazioni per le generazioni future. Abbiamo bisogno di coraggio per fare esperimenti, prendere rischi ed esplorare audacemente l’ignoto.
6. La logica ci porta da A a B, l’immaginazione ci porta ovunque.
7. Mi piace sorprendere per tenere sveglia la gente, Sono un cavatappi che apre la fantasia alla gente.
8. L’irregolarità e la sorpresa sono la parte essenziale della bellezza.
9. Conoscere il mondo significa sciogliere la solidità del mondo.
10. Non domandatemi chi sono e non chiedetemi di restare lo stesso: è una morale da stato civile, è nei nostri documenti. Ci si lasci almeno liberi di progettare.
11. Per sovvertire le regole si può cadere in errore...però quanto è bello!
12. Venezia è nata per caso, per errore ed è la città più bella del mondo.
13. L’eccesso è sempre portatore di conoscenze.
14. Sono sempre interessato alle differenze, alle frizioni, alle opposizioni.
15. Altissimi contenuti tecnologici addomesticati da una dimensione poetica.
16. Non amo la geometria euclidea, amo la teoria del caos. Non una architettura statica ma una nuova architettura in movimento.
17. Roma: questa città storica, questo libro di pietra, si è costruita per strati di modernità successivi. Non possiamo rifiutarci di aggiungere la nostra.
18. Ogni tanto gioverebbe all’architettura, attraverso l’energia della sua bellezza, sporgersi di più verso il futuro, assumersi il rischio della provocazione, fare tabula rasa della pratica, in favore dell’utopia potenziale dell’architettura.
19. Decide alla soglia dei cinquant’anni di allontanarsi dall’architettura quale mestiere per sposare l’architettura come arte, come ricerca, coraggiosa e senza rete, di se stessi. Un “grado zero”. Un’arte che imiti l’uomo, che prenda forma dalle linee della vita stessa, che sia pesante e ruvida, dolce e stupida, come la vita stessa.
20. La NASA sta lavorando su progetti per torri alte 15 chilometri, che utilizzano travi di fibra di carbonio gonfiate, al di là di ogni immaginazione.

Comments