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Fondazione Open, Renzi controbatte denunciando i magistrati di Firenze

Il leader d’Italia Viva ha sporto denuncia alla procura di Genova nei confronti dei magistrati Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi per violazione dell’articolo 68 della Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del Codice Penale

Matteo Renzi, leader d’Italia Viva si gioca la sua “carta”, denunciando alla procura di Genova i magistrati Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi per “violazione dell’articolo 68 della Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del Codice Penale”.

Si tratta di una vera e propria contromossa di Renzi, dopo che la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio nei suoi riguardi e verso altri 10 indagati nell’inchiesta riguardante i finanziamenti illeciti alla fondazione Open, ente nato per sostenere le iniziative politiche dell’ex premier.


La spiegazione della questione in una nota dell’ufficio stampa di Renzi

“La richiesta di rinvio a giudizio è un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019-viene riportato in una nota dell’ufficio stampa di Renzi-poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione. I cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze”.

La nota e lo staff renziano ricordano che i magistrati, ora denunciati dal leader d’Italia Viva, si sono caratterizzati per non poche devianze ed “errori” nella loro vita privata.

Il procuratore Creazzo, infatti, venne sanzionato per molestie sessuali dal Consiglio Superiore della Magistratura; il procuratore aggiunto Turco volle l’arresto dei genitori di Renzi, successivamente annullato dal Tribunale della Libertà, mentre il procuratore Nastasi venne accusato da un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri di aver alterato la scena criminis nel contesto della morte di David Rossi, ex dirigente di Monte dei Paschi di Siena.

Con la nota in questione si fa riferimento alla perdita di due mesi di anzianità, inflitta dal Consiglio Superiore della Magistratura al procuratore Creazzo, accusato dalla Pm di Palermo Alessia Sinatra di averla molestata sessualmente nel 2015 in una struttura ricettiva romana durante un’iniziativa Unicost. Riguardo Nastasi, Renzi rilancia le accuse-ancora da appurare-avanzate dal colonnello Pasquale Aglieco, il quale ha sostenuto di aver visto Nastasi rispondere al cellulare di David Rossi, subito dopo che quest’ultimo precipitava dalla finestra del suo ufficio.

I fatti risalgono al 2013 e le accuse del colonnello Aglieco giungono nove anni dopo e soltanto dinanzi alla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Rossi.


Gli attori indagati nel contesto della Fondazione Open. La versione della procura di Firenze

Tra gli indagati nell’inchiesta sulla Fondazione Open figurano, nonostante siano contestati in maniera differente, i più alti esponenti del Giglio Magico: l’ex premier Matteo Renzi, l’ex ministra e attuale capogruppo d’Italia Viva alla Camera dei Deputati Maria Elena Boschi, l’ex sottosegretario e attuale deputato Pd Luca Lotti, il legale Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai.

Sono stati rivolti anche avvisi di chiusura indagine verso 4 persone giuridiche (società), quali: la Toto Costruzioni, la Immobil Green, la British American Tobacco Italia S.p.A. e la Irbm S.p.A.

Secondo la versione dei magistrati della procura di Firenze, la fondazione Open si è configurata come l’articolazione di partito e tra il 2012 e il 2018 avrebbe ricevuto, in violazione della normativa sul finanziamento ai partiti, circa 3,5 milioni di euro, destinati in parte per supportare direttamente l’attività politica della corrente renziana del Pd.

In ben “due puntate” la Cassazione ha annullato la misura di sequestro dei documenti e del pc dell’imprenditore Carrai, non considerando accertata la tesi secondo cui la Fondazione Open avrebbe agito come un’articolazione di partito.

La procura però è convinta di tutto ciò e anche il Riesame ha agito in questa direzione nel settembre del 2021.

Nell’avviso di conclusione indagini, siglato dal Pm Nastasi, viene riportato che dal 7 novembre 2014 all’11 luglio 2018 la Fondazione Open ha ricevuto 3.567.562 euro.

Nel documento in questione, è stata messa in luce anche una lista di finanziatori scoperti dalla Guardia di Finanza, alcuni dei quali hanno corrotto Luca Lotti in quanto, nelle vesti di segretario del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, avrebbe agevolato tali finanziatori nei rispettivi settori.

Pertanto, i Pm puntano “il dito” su Renzi, Bianchi, Carrai, Lotti e Boschi circa l’ipotesi di reato di finanziamento illecito ai partiti, in quanto ricevevano, violando la normativa, i contribuiti monetari che i finanziatori destinavano alla Fondazione Open.

Somme che pertanto sarebbero state utilizzate per sostenere i lavori politici di Renzi, Lotti e Boschi e della corrente renziana.



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