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Marco Caridi

Gli universi paralleli del mondo digitale

Il 2024 è l'anno della crescita delle piattaforme che offrono mondi sociali virtuali basati sui contenuti generati dagli utenti, si prevede che queste presto affiancheranno, e talvolta sostituiranno, i social media tradizionali, diventando il punto di riferimento soprattutto per le generazioni Zeta (nati dopo il 1995) e Alpha (nati dopo il 2015).

Secondo i dati pubblicati da Roblox, il 54% della GenZ dà più importanza all'aspetto del proprio avatar rispetto al proprio look.

Mark Zuckerberg Presidente e CEO di Meta

Di conseguenza, è evidente che più tempo trascorso su queste piattaforme di socializzazione porterà allo sviluppo di economie virtuali sempre più strutturate. Allo stesso modo in cui i social media hanno creato content factories dando vita a fenomeni mediatici di portata mondiale, come il ruolo di influencer e content creator.

David Baszucki, CEO di Roblox, prevede che nei prossimi cinque anni vedremo il primo studio di videogiochi basati su Roblox raggiungere una valutazione di un miliardo di dollari.

Anche le istituzioni presteranno maggiore attenzione alle diverse problematiche sollevate dallo sviluppo delle nuove tecnologie.

Con la crescita delle nuove economie virtuali, infatti, emergerà la necessità di nuove regolamentazioni per gestire e promuovere lo sviluppo di queste tecnologie emergenti.

Tra le recenti innovazioni, spicca il Digital Markets Act europeo, che impone la progressiva apertura dei monopoli degli store digitali e dovrebbe favorire l'interoperabilità tra i vari mondi virtuali. E’ probabile che nuovi governi inizino a interessarsi al metaverso, con investimenti, regolamentazioni e piani a lungo termine.

Tra i paesi che stanno adottando un modello sempre più digitale, la Finlandia punta a diventare una delle eccellenze mondiali nel metaverso. Anche l'Olanda e la Corea del Sud stanno investendo molto in questo settore, ed è probabile che molti altri paesi seguiranno questo trend. L'intelligenza artificiale sta avendo un ruolo cruciale in questo contesto, contribuendo sia allo sviluppo delle tecnologie emergenti sia alla formulazione di nuove regolamentazioni.

L'IA può aiutare a monitorare e gestire le economie virtuali, garantendo un'evoluzione sostenibile e sicura delle piattaforme digitali. A guidare lo sviluppo tecnologico saranno le aziende, in particolare le Big Tech, che lavorando alla loro proposta di  nuovi dispositivi con soluzione di continuità. Il 2024 è anche un anno ricco di novità, tra sperimentazioni e grandi attese, anche per i giganti del settore che faranno il loro ingresso, o ritorno, nel mondo dell'immersività.

Le aspettative sono altissime per Apple Vision Pro, che segna definitivamente l'ingresso del colosso californiano nell'ecosistema delle tecnologie indossabili. Il visore di Realtà Aumentata sarà disponibile da febbraio, inizialmente negli store americani e poi nel resto del mondo, con una produzione limitata a 500.000 esemplari.

Un prodotto esclusivo, a partire dal prezzo di lancio: 3.500 dollari.

Anche i grandi ritorni, come quello di Samsung, porteranno importanti novità. La Big Tech coreana si allea con Qualcomm e Google per il lancio di un nuovo dispositivo stand-alone di Realtà Aumentata molto promettente.

Apple e Google non apporteranno solo i loro investimenti e competenze, ma anche i loro vasti ecosistemi di contenuti: Apple Store e Google Play Store. Si prospetta dunque uno scenario in cui il duopolio dell'ecosistema mobile potrebbe riproporsi nel mondo delle tecnologie indossabili.

Quale sarà quindi la strategia di Meta per distinguersi dai tre protagonisti (Apple, Samsung e Google)?

Secondo l'azienda statunitense, finora sono stati venduti circa 20 milioni di Meta Quest, e le vendite natalizie confermano che è il dispositivo di riferimento, capace di superare qualsiasi altro prodotto sul mercato.

Un posizionamento significativo, a cui Zuckerberg non vuole rinunciare, ma che intende rafforzare espandendo il proprio mercato e coinvolgendo nuovi consumatori. Con il Meta Quest 3 Lite (nome ancora provvisorio), un dispositivo con le stesse caratteristiche tecniche del già eccellente Meta Quest 3, ma a un prezzo che dovrebbe aggirarsi sui 199 dollari, la strategia di Meta potrebbe essere quella di entrare rapidamente e in maniera dirompente nelle case delle persone. Rendendo il proprio visore economicamente accessibile rispetto ai prodotti di Apple e Samsung, Meta potrebbe non solo trarre vantaggio, ma anche scuotere il mercato, convincendo molti nuovi consumatori a sperimentare il nuovo paradigma dell’indossabilità e dello “spatial computing”. Per il prossimo futuro, le Big Tech puntano a implementare sempre più la Realtà Aumentata nei propri visori, superando le versioni precedenti dotate esclusivamente di tecnologia di Realtà Virtuale, come il Meta Quest 2.

Il 2024 è un anno di sperimentazione, con l'obiettivo di individuare casi d'uso pratici e interessanti per il pubblico. Tuttavia, è evidente che finché i dispositivi di Realtà Aumentata saranno utilizzabili solo in ambienti protetti a causa delle loro dimensioni ingombranti e del design poco pratico, l'uso tradizionale della Realtà Virtuale continuerà a dominare in termini di coinvolgimento e immersività.

Il valore della Realtà Aumentata in questo contesto è ancora da dimostrare. Probabilmente, solo quando i visori assomiglieranno a occhiali leggeri e comodi, rendendone plausibile l'uso all'aperto, questa tecnologia inizierà a esprimere il suo pieno potenziale.

Anche i dati di vendita di questo Natale lo confermano: il Quest 2 ha superato nelle vendite il Quest 3, evidenziando come la Realtà Aumentata non rappresenti ancora un vero vantaggio per i consumatori. Andrew Bosworth, CTO di Meta, ha annunciato che nei prossimi mesi l'azienda presenterà un prototipo di occhiali di Realtà Aumentata che apparentemente "potrebbe essere la cosa più avanzata che abbiamo mai prodotto come specie".

Interagire con il mondo reale attraverso degli "occhiali" è già possibile con i nuovi Ray-Ban Meta dotati di intelligenza artificiale integrata. Anche se non si tratta ancora di una soluzione di AR, questo dispositivo consente di combinare le capacità dell’intelligenza artificiale dialogica con il mondo reale. Durante la recente fiera di Las Vegas, l'AI si è confermata protagonista assoluta dell'anno appena trascorso e continuerà a essere una delle tecnologie più interessanti, ma con una piccola variazione: dall'intelligenza artificiale all'intelligenza contestuale, ovvero un sistema capace di interagire con l'ambiente circostante.

Esempi chiari di questa evoluzione sono gli occhiali Meta Ray-Ban e Humane AI, un dispositivo indossabile a forma di pin che mira a sostituire i telefoni cellulari pur non avendo uno schermo. L'interesse e le risposte positive da parte degli utenti che già utilizzano queste soluzioni nella vita quotidiana suggeriscono che questo nuovo trend di dispositivi potrebbe democratizzare ulteriormente l'intelligenza artificiale e, al contempo, rappresentare un passo fondamentale verso l'adozione massiva del metaverso. Infine, si prevede che sempre più aziende inizieranno a sfruttare i mondi virtuali, sempre più potenziati dall'Intelligenza Artificiale.

Diverse imprese stanno già utilizzando queste soluzioni per simulazioni o per formare il proprio personale, riducendo così i costi. Se il metaverso per i consumatori è ancora in una fase iniziale e ha bisogno di tempo per affermarsi, il cosiddetto industrial metaverse è già una soluzione comune e vantaggiosa per le aziende. Questo trend non è passato inosservato a Jensen Huang, CEO di NVIDIA, che con Omniverse offre tecnologie di metaverso orientate alle imprese e a vari brand, tra cui Siemens e BMW.



 

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