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Rifare il look delle città

C’è uno stupendo articolo dal titolo “Rifare il look alle città” su una rivista di un’industria privata.

L’innovativo campo di basket nel quartiere San Lorenzo a Roma

Ne ho tratto alcuni punti di riflessione. Mai come nell’ultimo anno abbiamo sentito la necessità di spazi aperti, vivibili, accoglienti e piacevoli.

Un bisogno che già era presente nelle città: ambienti aperti da vivere e condividere, ambienti ben progettati e adatti alla socialità.

Spazi durevoli con finiture di pregio e a bassa manutenzione e sostenibili.

Ma è sbagliato, quando si parla di spazi aperti, confondere questo concetto con la definizione di arredo urbano.

Sono due cose diverse.

L’arredo urbano è un insieme di elementi singoli, oggetti che vengono impiegati in un dato contesto: panchine, lampioni, fioriere, cestini etc.

Molto più importante è, invece, il progetto, il design di quegli spazi. Come lo sono i materiali naturali o artificiali che si usano in particolare per le pavimentazioni.

Ci sono alcuni esempi virtuosi di spazi aperti che vale la pena conoscere: la sistemazione del lungofiume di Bordeaux.

Dove c’era un’area industriale oggi si respira una vitalità diversa.

Quel luogo è stato trasformato in un fulcro di vitalità. Ancora.

Al centro di Milano, la trasformazione dell’area delle Varesine (ex stazione ferroviaria), a Porta Nuova, nella moderna e vitalissima Piazza Gae Aulenti, progettata dall’architetto argentino César Pelli, e nella suggestiva Biblioteca degli Alberi, ideata dall’architetto paesaggista Petra Blaisse, grande parco pubblico intorno al quale ruotano le imponenti costruzioni del Centro Direzionale.

A New York grande risonanza ha avuto la trasformazione in giardino a parco urbano della linea ferroviaria sopraelevata, oggi Highline.

Sono tutti grandi interventi, evidentemente.

Ma non bisogna lasciarsi fuorviare.

Il ragionamento vale anche per interventi di minor portata, per progetti di razionalizzazione più contenuti.

Anche in questi casi si possono ottenere grandi risultati.

Prendiamo il rifacimento delle stazioni di Genova e Milano, dove si è parlato di “Urbanistica tattica”.

Criterio, se usato ovunque si voglia valorizzare e riqualificare uno spazio aperto, per offrire ai luoghi un elevato grado di qualità e di potenzialità aggregativa.

L’uomo sociale, per sua natura, ha bisogno di percorrere spazi pubblici e nutrire sentimenti universali.

Uno spazio pubblico bello e ben fatto favorisce radicamento, senso di appartenenza e senso comunitario.

Un’opera d’arte urbana per valorizzare un quartiere e la giovane e vivace comunità che lo abita è , a Roma, il campo di Basket allo Scalo San Lorenzo.

Un gigantesco cestista si staglia sull’intero campo che viene invaso dai colori.

Il campo è stato realizzato in vista del Red Bull Hulf Court programmato per il 2020.

Il progetto muoveva dall’idea di riqualificare un’opera che potesse essere apprezzata in primo luogo dai residenti e, poi, che lasciasse un segno duraturo diventando un riferimento per una zona di Roma.

Stile, design, progettazione e ricerca di materiali sono tutti elementi essenziali per rendere le città più accoglienti e vivibili.

Lo spazio aperto è quasi sempre spazio pubblico o che diventa tale. Impiegare materiali durevoli e resistenti con caratteristiche tecniche e esteticamente belli significa offrire emozioni, favorire aggregazioni sociali.

Restituire senso alla Comunità.


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