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Immagine del redattoreAlessandra Carrozza

Alessandro Valentino, il bomber torna a casa

Dopo dieci anni di assenza, il fantasista Alessandro Valentino torna a giocare nel suo paese nativo, nella squadra dell’ASD Valmontone 1921.

L’abbiamo incontrato per commentare insieme a lui il tanto atteso ritorno a Casa.


Alessandro Valentino, neo acquisto del Valmontone Calcio

Cosa ti ha spinto a tonare a Valmontone, soprattutto in virtù del fatto che questa squadra gioca in una categoria inferiore al Ferentino, la squadra che hai appena salutato e che attualmente gioca in eccellenza.

Innanzitutto ci tengo fortemente a ringraziare il Ferentino calcio, una società che sia a livello calcistico che umano mi ha dato tantissimo e che ho salutato mantenendo con loro splendidi rapporti.

Per il resto, la mia scelta di tornare a Valmontone è collegata ad un progetto ambizioso intorno a questa squadra, che mi è stato presentato dai suoi dirigenti e che mia ha convinto da subito.

Sono certo che grazie a questo progetto la squadra salirà di categoria.

Com’è stato il ritorno a casa, parlaci dei rapporti con la squadra ed i suoi dirigenti, insomma le prime impressioni che hai vissuto.

Tornare a casa è sempre bello! I miei compagni di squadra, molti dei quali già amici d’infanzia, mi hanno riservato l’accoglienza che immaginavo!

Nel complesso ho trovato un’atmosfera familiare ed accogliente.

Tuttavia l’entusiasmo che provo in questo momento è compensato dal desiderio di non deludere chi ha creduto tanto in questo mio ritorno a casa e soprattutto dal non deludere me stesso.

Al momento la squadra si trova a meno 5 punti dalla prima in classifica e l’obiettivo è proprio quello di accorciare in fretta questo divario insieme alla mia squadra.

Domenica 19 Dicembre hai giocato la tua prima partita di questa stagione con la maglia del Valmontone, contro il DE ROSSI. Il tuo ingresso in campo, al secondo tempo della partita, è stato annunciato con toni entusiastici degni di un grande sportivo che tutti sognavano di rivedere in campo ma soprattutto accolto da un lungo applauso dei tifosi.

Quali sono state le tue emozioni appena entrato in campo?

Premetto che io ero abituato ad un altro campo, perché l’ultima volta che ho giocato a Valmontone era ancora agibile il Campo dei Gelsi, mentre quello in cui giochiamo ora era il campo destinato agli allenamenti, l’impatto quindi è stato strano, l’ho dovuto metabolizzare.

Per il resto inutile dire che sono entusiasta degli attestai di stima ricevuti ma quello che è stato il mio passato sportivo, e dunque la stima riposta in me come calciatore che tanti anni fa ha indossato questa maglia, ci tengo sia riconfermata anche ora.

Forse è precoce chiederlo, ma quali sono i punti di forza e, perché no, i punti di debolezza della squadra del Valmontone?

Tra i punti di forza della squadra c’è senz’altro il livello dei giocatori, che hanno avuto tutti un bel passato calcistico ma ciò non basta, bisogna metterci tutti a disposizione del mister non creare problematiche interne e cercare di rafforzare l’intesa tra di noi.

Siamo tanti giocatori, anche blasonati ma i campionati non si vincono solo con i nomi forti, bensì molto importante è il gioco di squadra.


A proposito del mister della tua squadra, parlaci del tuo rapporto con il mister Aurelio Sarnino.

Prima di essere il mio mister, Aurelio è un grande amico d’infanzia, per cui il nostro rapporto è supportato da fiducia e stima reciproca; ma nonostante l’amicizia e la confidenza che c’è tra di noi, sono pronto ad accogliere ed ascoltare i suoi consigli con la massima professionalità, a mettermi a disposizione per lui.

So che Mister Sarnino ha spinto fortemente per il mio rientro in squadra e per questo lo ringrazio augurandogli sempre il meglio per la sua carriera di allenatore.

Come hanno accolto la notizia del rientro a casa le persone a te vicine ed i tifosi?

Sicuramente dietro la mia decisione c’è il supporto della mia famiglia e della mia fidanzata Cristiana; loro mi hanno incoraggiato e rassicurato in questa decisone di avvicinarmi a casa soprattutto perché negli ultimi anni ho viaggiato parecchio per via degli allenamenti e passato tanto tempo lontano da casa.

L’idea di giocare a Valmontone mi permette di dedicare non solo più tempo ai miei affari, infatti ho da pochi anni inaugurato un negozio di elettrodomestici ed articoli per la casa, ed è dunque necessario che io sia molto presente, ma soprattutto la vicinanza a casa mi consente di vivere maggiormente i miei affetti.

I tifosi invece mi hanno accolto con grande calore, sono venuti a trovarmi in negozio e scritto tante parole belle che spero di non deludere.

Come rispondiamo a chi insinua che questa sia stata una scelta economica più che affettiva?

Rispondo dicendo sinceramente che non lo è stata!

Contemporaneamente alla proposta del Valmontone sono arrivate altre proposte molto interessanti da valutare, alcune provenienti da squadre della stessa categoria in cui giocavo, ma come ho già detto mi ha convinto il progetto della squadra nel quale ad oggi credo fortemente!

Tra i prossimi appuntamenti sportivi ce n’è qualcuno che ti preoccupa maggiormente?

A Gennaio incontreremo la squadra del Rocca Priora, essendo la prima in classica un po’ di preoccupazione c’è, ma abbiamo tutti gli strumenti per vincere perché come ho già detto il gioco di squadra può fare sempre la differenza anche in incontri che appaiono più complicati.

Quindi possiamo dire che Alessandro Valentino nasce a Valmontone e terminerà la sua carriera qui?

Non so ancora rispondere a questa domanda, non so dire se la mia carriera terminerà a Valmontone, so per certo che questo è stato un passaggio molto sentito, sentivo di voler dare qualcosa in più al mio paese ed ho seguito il cuore in questo passaggio.

Mi auguro di riportarla in eccellenza!


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