La Selva di Paliano, di proprietà della famiglia Ruffo di Calabria, fu una tenuta sempre particolarmente cara al principe Antonello.
Luogo di incontri con amici e letterati e di gioventù spensierata, alla morte del padre, il bizzarro principe prende in mano le redini del possedimento.
Nel 1970 l'idea di un parco a tema inizia ad entusiasmarlo, la passione per i viaggi, la sua curiosità e la conoscenza con illustri personaggi, gli permetteranno di realizzare un immane progetto.
E' Manfredi Berucci, raffinato produttore di vino con la passione per l'arte e la poesia ad appoggiare la sua idea di passare la Selva da azienda agricola a qualcos'altro, Scartata la prima ipotesi di uno zoo safari, inizia a farsi largo la prospettiva di un parco uccelli: nei primi anni '70 la tenuta è un grande cantiere a cielo aperto con ruspe in azione dappertutto nel vasto possedimento di ben 450.000 mq di terreno, il tutto scaturito dalla sua mente: viali, sentieri, aree verdi, laghi, strutture ricettive e ristoranti.
Migliaia di piante di bambù, rosmarino e lauro, eucalipti, querce americane, noci e ciliegi, in totale sono a dimora più di tre milioni di piante.
L'acqua alla Selva non manca grazie alla presenza di un'antica fonte romana, così vengono realizzati una serie di laghi e stagni fondamentali per la sopravvivenza degli uccelli e delle specie migratorie all'interno del parco; è così che pian piano nasce alla Selva il Parco Uccelli.
Sul lago più grande, Antonello progetta la costruzione di un bel ristorante “Il Laghetto”, che diventerà luogo di pranzi e banchetti ed attrazione del parco stesso.
Presto si aggiungono altri due ristoranti, “I Camini”, ideale per le cerimonie, con una capacità di ospitare fino a 500 persone, ed “Il Cardinale”, ristorante esterno visibile direttamente su strada.
Addirittura il suo disegno vede la realizzazione di un anfiteatro scavato nella roccia per godere degli spettacoli sotto le stelle.
Il Parco Uccelli si popola pian piano, le specie vengono acquistate da catalogo e, affinché gli uccelli non volino via, vengono amputate le prime pinne remiganti.
Anatre, cigni, cicogne nere, falchi, le gru, ma la vera attrazione sono i fenicotteri rosa che arrivano alla Selva direttamente da Cuba, come regalo di Fidel Castro ad Antonello.
Il 27 novembre 1976, dopo due anni di lavori, con l'immagine stilizzata del martin pescatore come stemma, il Parco viene inaugurato.
Sono gli anni '80 e l'ambizioso progetto del principe Ruffo dimostra subito ottimi risultati: migliaia di persone dalle zone limitrofe, dalla capitale e non solo, dal Lazio intero e dalle regioni confinanti si riversano alla Selva per fare scampagnate, vivere momenti di spensieratezza ed ammirare gli uccelli che nel frattempo continuano ad aumentare: struzzi amichevoli, emù arrivati dall'Australia, marabù dal Sudan.
La passione del principe per i treni culmina nella realizzazione di una ferrovia interna con percorso ad anello di 6 Km, è il 31 maggio 1980 quando si tiene l'inaugurazione della “Ferrovia Museo la Selva di Paliano”, sono tante le locomotive acquistate provenienti da tutto il mondo, famose ed apprezzate le due littorine e le automotrici.
Tutto sembra andare per il meglio, la Selva è un'oasi felice, ma il principe è imprevedibile e provocatore: mancano i permessi per trasportare gente sui treni, il mancato rispetto dei tempi per ottenere le autorizzazioni per alcuni lavori già intrapresi e un contenzioso con la Cassa Rurale di Paliano sono solo l'inizio del periodo di decadenza, querelato per diffamazione da Umberto Schina e dalla Cassa Rurale sarà dichiarato colpevole nel 2000.
E' nel 1984 che la Selva viene scelta per girare alcune scene del film “Non ci resta che piangere”, con Benigni e Troisi nelle vesti di attori e registi.
La locomotiva usata nel film era proprio quella del principe Ruffo all'interno del Parco Uccelli.
Tempi d'oro che ormai purtroppo sono solo un lontano ricordo.
La presenza della discarica di Colle Fagiolara (da sempre spina nel fianco per il principe) nata inizialmente come sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani indifferenziati nel 1992, trasformata poi in discarica permanente 1997, infligge il colpo di grazia.
E' nel 2003 che Antonello Ruffo decide di chiudere ufficialmente il parco, gli uccelli sono stati decimati dai cacciatori e dai bracconieri, i debiti accumulati sono ormai senza misura, l'area sarà dismessa per mancanza di fondi.
Tante le domande e moltissimi nuovi progetti per la riqualificazione del parco nel corso degli anni, molte le promesse politiche di impegni di spesa e di contributi, ma in sostanza nulla di fatto.
Nel 2009 la Regione Lazio intraprende un percorso che culminerà nell'istituzione del “Monumento Naturale e Mola dei Piscoli”, come un complesso di valenza storico-culturale, ma la parte centrale, quella corposa dei laghi e del parco vero e proprio verrà acquistata dalla Gea srl, che inizialmente eseguirà dei lavori di pulizia, ma poi con l'accusa per quest'ultima di frode, sulla Selva arriva il sequestro amministrativo-giudiziario.
Da qualche anno il degrado ha preso inesorabilmente il sopravvento…
Per le foto storiche, si ringrazia il Sig. Renzo Rossi per la concessione delle immagini
Per le foto alle locomotive ringraziamo il Sig. Nicoli per averci permesso di entrare nella sua proprietà dove oggi si trovano i treni
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