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Colleferro, la disputa del Palazzetto dello Sport. Botta e risposta tra Sanna e Pasqualoni

E’ proprio il caso di dirlo. Chi di Facebook colpisce, di Facebook perisce. Eh, già! Basta leggere la corrispondenza on line tra il Sindaco di Colleferro e il prof. Paolo Pasqualoni, che sta incendiano la pagina del primo cittadino, per rendersene conto.

La bagarre inizia dopo un post del sindaco che, more solito, si pavoneggia per aver inaugurato tre nuovi corsi di laurea assieme alla Asl Rm 5 e a Tor Vergata in infermieristica, tecnici della prevenzione dell’ambiente e fisioterapia. Niente di nuovo sotto il sole, in verità.

Ma quanto basta per indurre il Pasqualoni a ricordare a cotanto magnate di aver inopinatamente annullato la presenza della facoltà di Scienze Motorie presente a Colleferro dal 2012 e parte culturale dell’Accademia Nazionale Centro Studi e Ricerca della Federazione Ginnastica d’Italia. La risposta piccata del sindaco che accusa Pasqualoni di avere “la faccia tosta” e di essere pronto a dimostrarlo “atti alla mano”, ci sprona a fare chiarezza su una vicenda che si trascina da tempo tra denunce, carte bollate, ricorsi giurisdizionali e chi più ne ha più ne metta.

Al centro della disputa la gestione del Palazzetto dello Sport e della palestra realizzata dalla società Agorà per ospitare l’Accademia Nazionale Centro Studi e Ricerche Ginnastica Aerobica, sulla base di un accordo (delibere di Giunta) sottoscritto con il Comune di Colleferro nel lontano 2012-13, che prevedeva il prolungamento del contratto alla fine dei lavori.

“Nel 2014, l’Agorà, nel rispetto delle normative e delle autorizzazioni previste, inizia i lavori di manutenzione straordinaria del Palazzetto dello Sport e di costruzione dell’Accademia. Lavori che termineranno nell’ottobre del 2015 – spiega Paolo Pasqualoni – Nel contempo la Federazione Ginnastica riconosce la Ginnastica Agorà sede dell’Accademia con presenza nel direttivo della Facoltà di Tor Vergata, San Raffaele e FGI Nazionale. Insomma, un riconoscimento di assoluto prestigio per la città di Colleferro. Nasceva qui, nel settore della ginnastica nazionale, qualcosa di simile alla Coverciano del calcio”.

Che cosa sia avvenuto dopo, Pasqualoni lo racconta esibendo lettere, documenti, atti che dimostrerebbero inequivocabilmente un atteggiamento vessatorio da parte del sindaco Sanna nei confronti della società di ginnastica. Il bello è che proprio il sindaco, l’8 ottobre 2015, aveva inaugurato la struttura alla presenza dei rappresentati del Coni, delle Università e della Federazione. Tant’è. Il dirigente responsabile del procedimento attesta la fine positiva dei lavori e la proroga sino al 2018 come nelle delibere. A distanza di qualche mese è cambiato tutto. A partire dal regolamento per l’assegnazione in gestione delle strutture sportive del territorio. Una confusa deliberazione che ha messo in ginocchio molte attività sportive della città, favorendo soltanto accoliti e amici. Non solo.

La guerra all’Agorà ha raggiunto livelli incredibili. Dalla denuncia di abusivismo da parte dell’Amministrazione comunale, finita in una bolla di sapone, con tanto di archiviazione del Tribunale per infondatezza della notizia criminis e assoluzione del Pasqualoni per non aver commesso il fatto, alla mancata firma della convenzione allegata alla delibera che affidava la gestione del Palazzetto e dell’Accademia all’Agorà fino al 2028, a fronte delle spese (circa 391 mila euro) a totale carico di quest’ultima. Per inciso, al termine della gestione, la struttura dell’Accademia sarebbe passata nella piena proprietà del Comune, che ne aveva consentito la realizzazione.

Tra qualche giorno, il Tar, su richiesta della società di ginnastica sarà chiamato a pronunciarsi in merito alle delibere con le quali l’Amministrazione Sanna ha revocato quelle autorizzative.

“Ho fiducia nella giustizia – dice Pasqualoni – Gli atti dimostrano la nostra piena adesione a quanto il Comune aveva deliberato. Abbiamo impegnato risorse personali per creare una struttura che rappresentava un orgoglio per la comunità sportiva della nostra città e un punto di riferimento nazionale per tanti atleti. Ancora non riusciamo a comprendere l’accanimento che c’è contro di noi. Abbiamo tentato in più di un’occasione di superare la diatriba per trovare un componimento della vertenza. Ma non c’è stato nulla da fare. Contro di noi solo arroganza e prepotenza. In Consiglio comunale c’è stato chi, parlando a nome del sindaco, ha confessato di aver avuto “difficoltà nel trovare i termini legali e di aver usato un escamotage” pur di toglierci la gestione del Palazzetto e dell’Accademia. Assurdo. Non è così che si comporta una pubblica amministrazione con i cittadini e gli sportivi”.

Denuncia accorata, quella di Pasqualoni. E anche aperta sfida a un confronto pubblico. Atti alla mano, appunto. Per scoprire, una volta per tutte, da che parte sta la verità. E dove alligna presunzione e arroganza.



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