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IL PALAZZO CHE VERRA'

Aggiornamento: 5 mag 2021

A destra, la splendida volta affrescata della stanza dell’Europa nel Palazzo Doria Pamphilj. I primi restauri risalgono a metà anni ‘90

A sinistra, il sarcofago di Vallerano, pezzo unico del museo. Dopo 17 anni dall’ottenimento del prezioso reperto storico da parte del Museo Nazionale Romano ha trovato collocazione appropriata nella Stanza della Terra, al piano nobile del Palazzo



Palazzo Doria Pamphilj, per i valmontonesi, non è solo un monumento o un luogo di Cultura. Per molti è stato una casa, lo spazio dove sono stati celebrati matrimoni, comunioni e cresime, dove abbiamo recitato o suonato la prima volta davanti a un pubblico.

Ormai da diversi anni, Palazzo Doria Pamphilj è il polo culturale di Valmontone ospitando al suo interno praticamente tutti i servizi cittadini: c’è l’ampia biblioteca intitolata a Giuseppe Caiati, il museo storico-artistico e quello archeologico, l’archivio storico, l’aula consiliare e tanto altro ancora.

Da circa due anni sono stato nominato Assessore alla Cultura ed ho, pertanto, l’onore di occuparmi direttamente del Palazzo; insieme al Sindaco, al Vice Sindaco e agli altri colleghi della Giunta, mi sono da subito concentrato per cercare di continuare l’opera di recupero degli spazi ancora da restaurare: il bilancio ad oggi ci dice che abbiamo raggiunto qualche piccolo/grande risultato. Grazie ai finanziamenti di “Ville e dimore storiche della Regione Lazio” per le annualità 2019 e 2020, abbiamo avviato il restauro dei camerini dell’Asia e dell’Europa, al piano nobile del Palazzo, e il recupero del loggiato della corte interna.

Sempre grazie alla Regione Lazio, e al bando “Valorizzazione dei Luoghi della Cultura”, abbiamo ottenuto il finanziamento per concludere il restauro del ciclo di affreschi ospitato al piano nobile, con le stanze di Sant’Agnese e quella del Padre Eterno, oltre alla possibilità di riallestire completamente un nuovo museo archeologico nelle sale restaurate.

Ed ancora, sempre grazie alla Regione Lazio, verrà consolidato il corpo dell’ala Est mentre continuano i lavori di consolidamento e restauro della facciata finanziati dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

Il Palazzo che verrà è un’idea divenuta progetto che, pian piano, si sta trasformando in realtà: il piano seminterrato del Palazzo, il vecchio “cantinone”, si sta trasformando in “Casa della Musica”, uno spazio di cultura e sperimentazione musicale dove chiunque potrà gratuitamente esibirsi.

La Biblioteca “Giuseppe Caiati”, dopo tutti i recenti interventi di innovazione tecnologica, è una realtà consolidata per Valmontone e per tutto il territorio.

Il piano nobile dello stabile, quello che ospita il ciclo di affreschi dedicati ai quattro elementi ed ai continenti, oltre alla grandiosa Stanza del Principe, sta per essere completamente restaurato.

Una volta completati i lavori di recupero del loggiato e di allestimento del nuovo museo, avremo un percorso unico nel suo genere dove la parte storico-artistica, con gli splendidi affreschi, si abbraccia alla sezione archeologica con i reperti provenienti dal territorio restaurati e pronti per essere ammirati.

In tutto questo percorso due sono i momenti finora più emozionanti che, credo, vadano condivisi.

Nei giorni scorsi, a seguito dell’installazione del ponteggio nella stanza dell’Europa, siamo potuti salire a vedere da vicino la splendida volta affrescata. I primi restauri degli affreschi risalgono a metà anni novanta e ogni volta che mi è capitato di rivedere i video di quegli anni, con un pizzico di invidia, ho sempre ammirato le persone che hanno avuto la possibilità di lavorarci. Oggi, per questa parte di Palazzo, questo onore è toccato a me; è stato un momento davvero molto emozionante.

Il secondo momento lo abbiamo vissuto il 18 dicembre, giorno in cui è stato programmato lo spostamento del sarcofago di Vallerano, pezzo unico del nostro museo, dal piano seminterrato alla Stanza della Terra al piano nobile. Dopo 17 anni dall’ottenimento del sarcofago da parte del Museo Nazionale Romano finalmente il grandissimo reperto storico ha trovato una collocazione appropriata.

E’ stato un anno difficile per la Cultura, l’emergenza covid-19 ha fermato tantissime cose ma di sicuro non ha fermato la nostra programmazione sul Palazzo che verrà.

Tanto abbiamo lavorato in questi mesi e tanto continueremo a lavorare per far si che passata la tempesta Palazzo Doria Pamphilj sia pronto a ricevere tantissimi visitatori e Valmontone a farsi conoscere in tutto il Paese come Città di Storia e Cultura.

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