Mafalda Soap. Una pulce con la tosse
In vacanza, più che in altre occasioni si può osservare l’essere umano in coppia: aperta, chiusa, civile coniugata.
La vita di coppia è risultato di un complesso lavoro di incastro fra due tipi di caratteri, due tipi di indoli, due personalità fra bisogni e desideri differenti. Pare che sia in primissima età che ci si prepara all'avvenire di una coppia adulta, o perlomeno un nucleo di quanto determinerà la scelta di un futuro partner. Se una propria madre ha avuto un approccio psichico e corporeo caldo e persistente, questo favorirà le relazioni di coppia, oppure se una madre è stata una persona distante, fredda, angosciata e reticente nell'approccio sia fisico sia psichico, si può immaginare un avvenire di coppia sfavorevole.
Ogni individuo avrà una specie di microcosmo che è il mondo interiore, personale, con tutti i vissuti del suo passato e delle sue esperienze e dall’altro un mondo di tipo macroscopico che costituito proprio dalla collettività, dagli avvenimenti sociali e dal cosmo stesso. La psicanalisi dice, che c'è sempre il pericolo nella scelta del partner di proiettare i propri complessi e i propri bisogni nevrotici di riparazione dell’infanzia, e che non può esistere una scelta pura, genuina o innocente, che non sia contaminata da una nevrosi o da influenze negative che ci vengono da dentro e da fuori. Perché si sceglie un partner? Da dove parte il fulmine, l'idea, l'impulso? Dal nostro egoismo, dal nostro altruismo, dal bisogno di comunicare con qualcun altro, uscire definitivamente da noi stessi, diffondersi con qualcosa di nuovo, con qualcuno che c'è sconosciuto, il conoscere qualcun altro.
Oppure lo scegliamo per farci sopraffare e o per imporre le nostre idee, utopie, velleità? Scegliere un partner può essere visto come una fuga nell'altro, nell'illusione, illusione di poter eliminare i propri difetti, le proprie insufficienze, i propri problemi.
Trovare un altro significa ritrovarsi nella persona scelta, ritrovarsi migliorati, più completi e più soddisfatti.
Nella coppia, c'è la necessità di una conoscenza, di una trasparenza, di una sincerità reciproca, ma è importante e proficuo anche un po' di mistero.
Un eccesso di sincerità può nuocere. Infatti, una trasparenza assoluta e un pensiero telepatico potrebbero schiacciare ogni forma di autonomia e rendere la vita impossibile e soffocante.
Accanto ad un linguaggio verbale, si affianca un linguaggio corporeo utile e significativo.
Accanto alla conoscenza reciproca, ci deve essere il mistero, accanto alla parola ci deve essere il silenzio.
Accanto al bisogno di novità, si creano delle abitudini, la quotidianità, che daranno il senso del solido, familiare e del protettivo. Ognuno dovrà essere il contenuto dell'altro e viceversa. Si fisseranno degli automatismi, delle ripetizioni, delle abitudini, ma anche le sorprese, le incertezze hanno un ruolo fondamentale. La coppia si nutrirà di quotidianità, di sfumature, di piccoli avvenimenti apparentemente insignificanti.
La coppia potrebbe anche nascere malata. La scelta può racchiudere qualcosa di patologico, di problematico e di conflittuale. Importante a questo punto è capire se la malattia è della coppia o nella coppia.
La malattia della coppia è un avvenimento patologico che nasce proprio in quella coppia che è determinato dalla maniera di svilupparsi, di trasformarsi o di non trasformarsi della coppia stessa. Invece la malattia nella coppia ci si riferisce a tutti quei problemi che sono diventati patologici e che sono stati inseriti in un contesto familiare da uno dei membri. Problemi che forse in altre circostanze non sarebbero sorti.
La crisi in una coppia è benefica e necessaria. I coniugi devono essere preparati a superarle, ma anche ad utilizzarle, sfruttandole e uscendone purificati e più forti.
Non ci può essere un'uguaglianza assoluta una parità totale tra i membri. La coppia deve costituirsi come una propria identità, che non è mai la somma delle due identità dei partner.
La vita a due non è facile. Ogni coppia avrà il destino che si merita. L'individuo nella coppia acquisisce valori che non aveva nemmeno intuito quando era un individuo isolato. Il bisogno di vivere in coppia esiste, affonda le sue radici in un'esigenza primordiale, assoluta, necessaria ed antica. Anche se ai nostri giorni le coppie si spezzano con facilità, si rovinano con rapidità, si separano e si ricompongono senza chiare regole poco importa, la coppia garantisce l'equilibrio di un essere umano.
A livello emotivo e sentimentale si continua a cercare uomini e donne. Essere in coppia è un punto di riferimento. L'abitudine a qualcosa che ci rassicura perché è nota e conosciuta, lo si capisce dopo un abbandono d'amore. Vivere in due ci dà l'illusione di credere che se un giorno ci svegliamo non piacevoli a livello fisico e psichico, abbiamo qualcuno vicino che non ci rimprovera, che non ci chiede rendiconto, che ci fa sentire la sua complicità. Educato e intenso è il gusto di sentirsi indispensabili a qualcuno.
La soddisfazione di sentirsi tanto buoni e munifici, di fare qualcosa per qualcuno è alimentata dalla vita di coppia. Anche avere a portata di mano qualcuno con cui litigare, quando la carica aggressiva che ci portiamo dentro non può essere sfogata su altri. La vita a due permette alla propria sessualità di fiorire, di espandersi, di soddisfarsi ogni volta che lo desidera. Il sesso diventa il mezzo per aiutare la relazione di coppia.
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