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La disputa della "Baita" tra soprusi e malagestione

Continua sui social la story stelling che, in piena estate, ha contrapposto il Sindaco Sanna e l’ex gestore Andrea Villani.

Andrea Villani, ex gestore de La Baita durante l’incontro con la cittadinanza

Continua senza sosta lo story telling sulla vicenda de “La BAITA – come si costruisce una catastrofe” sulle pagine social di profili privati e gruppi pubblici lette da moltissimi followers, di Colleferro e non.

Piovono i like sui post e sulle video - pillole giornaliere, diffuse puntualmente e, ampiamente, commentate e condivise in rete, in cui l’ex presidente dell’Associazione sportiva Asd Gladiatori, “ex gestore” della Baita, Andrea Villani, spiega come sono andate le cose in dettaglio, analizzando con lucidità ed ironia i fatti e “le carte”, già ben raccontate e sintetizzate nella serata di teatro civile in piazza Italia, ai piedi del Comune, lo scorso 21 luglio, davanti a un folto pubblico di concittadini.

La storia è ora di dominio pubblico: la determina che prorogava l’affidamento della Baita fino al 2030 con il progetto di ampliamento della struttura e i successivi secondi 100mila euro impegnati e investiti dal gestore, l’annullamento della stessa determina per “sottese criticità” su input dello stesso segretario comunale che l’aveva approvata tempo prima, il sequestro giudiziario, il successivo dissequestro, la sospensione temporanea “sua sponte” sei mesi primi della scadenza da parte dell’ex -gestore, la triste chiusura del parco, i due bandi per l’affidamento del parco e della struttura andati deserti... fino alla raccolta firme nata in rete dagli amanti della Baita, con una iniziativa bottom up a cui raramente si assiste, ed il manifesto di risposta da parte del Primo Cittadino, Giunta e Consiglieri di maggioranza, che doveva chiarire tante cose e che invece è risultato discutibile e impreciso, tanto che è ancora oggetto di analisi approfondita nelle video-pillole giornaliere e nei post dell’ex gestore, Andrea Villani, che sta smontando parola per parola quanto affermato nel manifesto, dimostrandone l’inattendibilità con documenti alla mano.

Stesso processo di analisi critica per il video diffuso sulla pagina di una testata locale di intervista al Sindaco a passeggio nel Parco di Via Giotto, riaperto per l’occasione dopo anni, le cui affermazioni sono parimenti messe in discussione alla luce di quanto accaduto e delle famose “carte” che tanto dovevano parlare.

Peccato che si lamentano sui social mancate risposte da parte dell’Amministrazione alle svariate richieste di accessi agli atti e anche il mancato aggiornamento del sito della trasparenza riguardo gli organi di indirizzo politico, nonchè la mancata risposta alla interrogazione dei Consiglieri di minoranza del Consiglio Comunale del 6 agosto scorso circa il post dell’assessore Guadagno, che lanciava illazioni e accuse gravissime verso anonimi sul suo profilo FB, interrogazione ritenuta “non opportuna” e quindi a cui mai è stato dato seguito.

Lo “stupore” è diventato ulteriormente dilagante quando il 1 agosto 2022 è stato pubblicato il nuovo bando con scadenza il 23.09.2022 alle ore 12,30 (prorogato al 5 settembre 2022 ore 12,30) per l’affidamento del giardino comunale e dell'annesso punto ristoro ubicati in via Giotto, che prevede l’eventuale possibilità di realizzazione di un impianto sportivo dedicato al Padel. Un campo di padel a discapito del verde pubblico, in un parco ricco di alberi, quasi un’oasi nel cemento imperante nel quartiere e in città, dove le piantumazioni di fuscelli non compensano i tanti tagli di alberi secolari e il bisogno urgente di verde?

Tale possibilità non è stata ben accolta e numerosi sono stati i dissensi espressi da parte dei più coraggiosi amanti della democrazia e del contraddittorio.

Oltre alla vicenda della Baita dibattuta e che non sembra affatto lineare, ora anche il “fattore green”, messo a rischio dal cemento del possibile campo di padel, scalda così gli animi e accende discussioni circa questo parco che, chiuso per anni, è stato ora riaperto senza un’adeguata manutenzione e messa in sicurezza dei giochi per i bimbi, nella fatiscenza della struttura, su cui i privati avevano investito con l’accordo del Comune, e non più manutenuta, anzi pare neanche sia registrata in catasto, quindi una struttura letteralmente “fantasma”!

La disputa continua sui social, e non solo ovviamente, anche per le tante richieste dell’Associazione Commercianti di Colleferro al momento disattese; ci si aspetta per lo meno un confronto per un piano di sviluppo per il commercio locale con la revisione della viabilità, e iniziative di vera sostenibilità che favoriscano la mobilità pedonale, nonché la riapertura della Via Romana, con la riqualificazione degli spazi chiusi, possibile polmone di linfa vitale per la città.

Il silenzio dell’Amministrazione fa rumore e le iniziative culturali nonché le promesse di potenziamento dell’ospedale sembrano essere, in tempo di elezioni solo promesse di vetusta memoria.


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