GESTITO DA PIETRO LEPORE LO STORICO LOCALE DI VIA VENETO VIVE UNA NUOVA GIOVINEZZA.
Intervista a Pietro Lepore, titolare dell’Harry’s Bar di Roma, cavaliere della Repubblica Italiana e Consigliere della Camera di Commercio di Roma.
L’Harry’s Bar, il leggendario locale di Via Veneto, nasce nel 1918 come sala da Té con il nome di Golden Gate. Nel 1962 prenderà il nome attuale. Dopo diversi avvicendamenti gestionali, oggi la gestione è di Pietro Lepore.
Pietro, come si arriva a diventare proprietario dell'Harry’s Bar?
Io e mio fratello Severino, detto Rino abbiamo rilevato l’Harry’s Bar il 27 Dicembre del 2000.
Prima dell’Harrys mi sono sempre occupato di ristorazione.
Io e Rino infatti, avevamo una pizzeria: chiamata Est Est, successivamente abbiamo acquisito un altro locale nella parte bassa di Via Veneto: “Ciao Bella” e da qui è cominciato il nostro successo.
L’Harry’s Bar è stata un’occasione colta oppure il raggiungimento di un obiettivo?
Direi entrambe le cose! Quando si è presentata l’occasione, io e mio fratello l’abbiamo colta; Il tutto è avvenuto nella concordanza di tanti fattori che hanno favorito e permesso l’acquisizione dell’Harry’s Bar, il quale, tra l’altro, proveniva da precedenti gestioni non propriamente idilliache. Sarà che io e Rino avevamo una visione del “locale” completamente diversa da come si presentava, così, lo abbiamo trasformato. La modifica ci ha dato ragione, poiché la nuova “allure” ha ridato linfa, smalto e verve all’Harry’s Bar, riportandolo ai dovuti splendori. Nel corso degli anni sono passate per l’Harry’s tante celebrità: personalità del mondo artistico, del mondo politico, del mondo sportivo, e molto altro. Ho avuto modo di conoscere moltissime persone, questo ha costituito per me una modalità di conoscenza e di confronto verso le diverse espressioni della vita.
Certamente l’Harry’s Bar è un crogiolo di destini che si incontrano, chissà quanta aneddotica puoi raccontare... ci rendi partecipi di un episodio bizzarro?
Una sera, un personaggio molto noto venne a cena in dolce compagnia, ad un certo punto si presentò sua moglie all’ingresso principale che lo stava cercando, compresa la situazione, lo facemmo uscire da un ingresso opposto. Lui riusci a svignarsela ma, la donna che era con lui, non fu veloce quanto lui nel tagliare la corda così, si ritrovò davanti la moglie del fuggiasco, a quel punto, ebbero uno scontro verbale colorito e a tratti teatrale.
Cosa era e cosa è per te l’Harry’s Bar?
L’Harry’s Bar era ed è per me un marchio di qualità. Non è un punto di arrivo, ma è certamente l’approdo ad una bella tappa.
Noto che il tuo sguardo si illumina quando parli di tuo fratello: quanto ha inciso la famiglia nel tuo percorso imprenditoriale?
Posso affermare di essere un uomo molto fortunato, ho avuto una madre determinata a tenere unita la famiglia con i valori dell’educazione, del rispetto e della lealtà. Mio fratello è stato il mio punto di riferimento, (avendo perso mio padre da giovane) siamo stati molto uniti, così come con mia cognata e con mia nipote; noi abbiamo sempre lavorato insieme poi, quando mi sono sposato, mia moglie si è occupata della famiglia, è stata presente e attenta verso di me e i nostri figli, permettendomi di lavorare serenamente e approvando tutte le mie scelte lavorative.
Ed ora, un’ultima domanda. L’ Harry’s Bar come affronta il tempo del covid?
Uno dei settori più provati dalla crisi economica da covid è la ristorazione; se si considera che Roma è una città turistica e che il turismo è sospeso, ne consegue che l'indotto economico è crollato dell'80%, credo che ci vorrà molto tempo prima di poter parlare di una ripresa.
Nelle foto alcune immagini suggestive del famoso locale di via Veneto
In alto il titolare Pietro Lepore, originario di Colleferro
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