C’è monnezza e monnezza..
Mentre a Colleferro si festeggiava l’esito della competizione elettorale che ha confermato alla guida della città l’Amministrazione uscente, con straordinario e silenzioso tempismo, la Regione Lazio pubblicava in Gazzetta il nuovo Piano per la gestione dei rifiuti (2019-2025) che poco o nulla cambia per il nostro territorio, collocandolo al centro della politica sullo smaltimento.
Come dire “passata la festa, gabbato lo Santo”, o forse che questa Amministrazione, capace di creare intorno a se un forte consenso in virtù della sua battaglia sull’ambientalismo, a distanza di così poco tempo ne abbia già ammainato la bandiera? Come era lo slogan?.. “basta monnezza”! E cos’è che ora cambia rispetto al passato?
Praticamente nulla visto che, al posto di due termovalorizzatori, ci viene fatto dono di un compound da 250mila tonnellate annue, e dobbiamo pure rallegrarci e dire grazie visto che inizialmente si era parlato di una capienza doppia (500mila t/anno).
Quindi nonostante il grande risalto mediatico su alcune questioni ambientali tipo appunto la chiusura degli impianti di Colle Sughero o quello di Colle Fagiolara (che poi non è proprio così.. ma avremo modo di ritornarci sopra), l’Accordo di Programma, la bonifica SIN, il nostro territorio vedrà comunque l’installazione di una impiantistica industriale per i rifiuti a supporto del fabbisogno regionale.
Solo che quando a governare era la destra si parlava di città della monnezza e di interessi politico-economici legati al traffico di rifiuti; mentre oggi, per larga parte degli ambientalisti nostrani, la monnezza non è più tale.. e magari profuma anche un po’.
Vorrebbero farci credere, in pratica, che questo Piano colpevolmente condiviso da Comuni “amici” come il nostro, è finalizzato alla riqualificazione di un area compromessa, mentre invece con il nuovo compaund che è strategico si.. ma solo per la Regione Lazio.. si faranno arrivare nella nostra città gli scarti provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti da Roma, dalla provincia e da tutta la regione.
Non a caso lo stesso Zingaretti ha parlato del compaund nei termini di una “vera e propria rivoluzione impiantistica” che però è di fatto la creazione di un ecodistretto per i rifiuti, che cozza però terribilmente contro la politica ambientalista di questa amministrazione perché non determinerà quel cambio di rotta promesso, aspettato, e a questo punto millantato
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