Altro che animata discussione sul derby Roma- Lazio.
Il diverbio ciociaro a base di “Mi ti compro” e “Li ammazzo”, immortalato in un video choc che ha fatto il giro della rete, nasconderebbe ben più imbarazzanti questioni per il Pd laziale, quello targato Zingaretti, tanto per intenderci. Protagonisti assoluti i fratelli De Angelis e Albino Ruberti, l’ormai ex capo di Gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri.
Dei due fratelli, l’uno, Francesco, politico di lungo corso, ex parlamentare europeo ed ex assessore regionale del Pd, è attualmente alla guida del potentissimo consorzio industriale del Lazio e membro della direzione del Pd, in predicato, fino a qualche settimana fa, di candidatura alla Camera dei Deputati; l’altro, Vladimiro è broker assicurativo, titolare di “Sicura”, agenzia a sua volta referente di Unipol Sai in tutto il territorio ciociaro.
Ad assistere alla scena, ripresa dalla telecamera appena fuori da un ristorante, ci sono altri due politici dello stesso partito: Sara Battisti, consigliere regionale, compagna di Ruberti, e il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi, assunto nel 2016 proprio dal Consorzio Asi di Frosinone guidato da De Angelis Francesco, dopo aver lavorato prima in Regione, alla Bic Lazio, a Sviluppo Lazio e nell’Azienda “Innova” della Camera di Commercio del capoluogo ciociaro.
La discussione tra questi signori, da quel che sta emergendo (c’è anche un fascicolo aperto in Procura), avrebbe assunto toni accesi e dato luogo a scambi di accuse e minacce tutt’altro che leggere per questioni che hanno a che fare con gare, appalti, affidamenti diretti proprio nel campo delle polizze assicurative nelle Asl regionali e non solo.
Scrive La Repubblica: “Dietro il Ruberti gate un sistema rodato che vede al centro uno dei commensali della cena di Frosinone, Francesco De Angelis, dello Il Cannibale per palchi e voti.
Tra partito, Comuni e società partecipate, chi a Frosinone è legato ad un certo Pd sembra non rischiare la disoccupazione. Quella che va emergendo in Ciociaria è una sorta di parentopoli.
E, stando alle indiscrezioni, sarebbero stati anche vecchi rancori e mire su incarichi e affari ad aver trasformato una cena in rissa, con un furioso Albino Ruberti immortalato mentre urla e minaccia, in un video che imbarazza il Nazzareno.
Il sistema sembra ben rodato e al centro c’è uno dei commensali, Francesco De Angelis, esponente del partito democratico”.
Del retroscena della cena finita in rissa si occupa anche il Messaggero che titola: “Dietro il caso Ruberti le polizze della Regione assegnate tra familiari. Alla Sicura di Vladimiro De Angelis contratti dall’ente presieduto dal fratello. In molti casi assegnazioni dirette perché nessuno si presenta alla gara”.
E’ proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Questo degli affidamenti e degli appalti tutti “in famiglia” è una antica, inossidabile abitudine dalle parti del Pd regionale e zingarettiano.
Ricordate la faccenda della concorsopoli di Allumiere? Anche lì lunghe traiettorie di affiliati, familiari, mogli, amanti e non solo, alla corte del Pd, alla ricerca di un posto garantito in graduatorie farlocche, costruite ad arte per fa sì che, con il meccanismo dello scorrimento, un posto in Asl o nei Comuni “amici” ogni candidato potesse alla fine ottenerlo. La concorsopoli di Allumiere e la parentopoli ciociara fanno riferimento alla stessa casa madre, sono due facce della stessa medaglia.
Il bello di queste vergognose faccende è che chi viene chiamato a risponderne si trincera dietro la “regolarità” delle procedure.
Come se fosse un dettaglio trascurabile scoprire che, come giri e rigiri la frittata, spuntano sempre uomini e donne del Pd, familiari e sindaci, portaborse e lacchè.
Riprendiamo sempre da la Repubblica un passaggio che la dice lunga sulla serata incandescente nel ristorante ciociaro. “L’unico stop (ndr alle sue proficue assunzioni negli enti regionali) il sindaco di Giuliano, Adriano Lampazzi lo avrebbe avuto quando aspirava al ruolo di capo di gabinetto del consiglio regionale e venne scartato dall’allora presidente Mauro Bruschini, il consigliere dem che alle precedenti elezioni si era presentato insieme a Sara Battisti, compagna di Ruberti, e che dopo essere stato travolto dallo scandalo Allumiere sarebbe stato uno degli argomenti spinosi della serata del primo giugno. “Parlavano anche di far fuori Mauro”, assicura un esponente del Pd frusinate.
La moglie di Lampazzi lavora come segretaria di De Angelis, mentre quella di Vladimiro è stata assunta come psicologa sempre dall’Asl di Fosinone, con modalità contestate dall’Ugl salute Frosinone, che ha anche presentato un esposto alla Procura.
La stessa Battisti, tra l’altro, prima dell’ingresso in consiglio regionale, ha sempre lavorato all’ombra del partito: funzionaria dei Ds, amministrativa della Multiservizi di Frosinone, funzionaria del Pd Lazio e collaboratrice del Parlamento europeo”.
Ma non finisce qui. La lista dei posti di lavoro trovati e garantiti a parenti e amici dello stesso ambiente politico è molto più lunga e articolata se si vanno a scovare le assunzioni effettuate dal Consorzio Asi a guida De Angelis.
In molti, tra cui sindaci, assessori, semplici consiglieri comunali, si sono sistemati nella società AeA , creata dal consorzio per smaltire i fanghi dei depuratori. Società ora affidata ad un curatore, dopo essere stata travolta dalle inchieste.
Rissa sul derby Roma- Lazio, dunque? Verrebbe da ridere. Se non fosse che la questione è molto più seria di quanto vorrebbe far credere Francesco De Angelis, il “Cannibale” di voti e di posti di lavoro. Sollevato il coperchio sulla pentola regionale vengono fuori miasmi e sporcizie.
Un intreccio di affari. politica, parenti, famiglie.
E’ la consorteria Pd che dalla Pisana si irradia, nauseante, in ogni angolo della Regione, dai Comuni ai consorzi. Una infezione diventata sistema.
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