La proposta della Secosvim relativa alla riqualificazione della ex Bpd ricalca il Piano di Area approvato a suo tempo dalla Giunta Moffa.
In particolare la perimetrazione coincide esattamente con quella dello Sloi, nella prima versione.
Se non ci fosse stata quella trasformazione urbanistica, oggi non saremmo qui a discutere ne’ della riqualificazione ne’ di conseguenza della possibile apertura di via Romana, asse viario indispensabile per riallacciare il nucleo storico della città con il borgo dello Scalo.
Apprezzabile è il dato che conferma la destinazione d’uso prevalente dell’area per finalità ludico ricreative, di formazione e educative, sportive, sanitarie e di artigianato e tecnologie avanzate.
Come pure, rilevante è il recupero del Parco, un’area verde consistente e di particolare pregio, capace di racchiudere anche porzioni interessanti di archeologia industriale, come le Pagote.
Quel che manca, purtroppo, per rendere concretamente esperibile e realizzabile un intervento così complesso, è il quadro finanziario di riferimento.
Chi sosterrà i costi della trasformazione?
E in quali tempi?
Ricordiamo che finora ogni buona intenzione si è sempre bloccata per ragioni finanziarie.
Peraltro non viene chiarito quali saranno i costi pet il Comune sul versante infrastrutturale e della dotazione di servizi pubblici.
Insomma, se la pianificazione urbanistica risponde a criteri condivisibili, già a suo tempo programmati, resta aperta la questione finanziaria.
Non è un dettaglio da poco.
Nessuno ha spiegato quali saranno i costi per l’amministrazione.
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