COLLEFERRO - Di tanto in tanto riappare sui social una fotografia scattata dal fotografo Michael Schnider. L’immagine, dal titolo "L'arroganza dello spazio", ritrae un'auto di grossa cilindrata e un bambino. Tra le varie didascalie che accompagnano la fotografia, ce n'è una che colpisce particolarmente e recita: "uno dei due dovrebbe (1) occupare una posizione centrale nel nostro modo di concepire le città; (2) avere il diritto di fruire degli spazi pubblici; e (3) attirare su di sé tutta la nostra attenzione, focalizzazione e risorse finanziarie. L'altro è un'automobile. Chi dei due è il re delle nostre città?”
Raramente si manifesta in modo così palese come avviene nei giorni intorno a Ferragosto, l'assurdità dell'enorme estensione di spazio pubblico riservato anche a Colleferro alla sosta e al transito delle automobili invece che renderlo fruibile soprattutto a bambini ed anziani.
Un’altra foto scattata un pomeriggio di Agosto in una piazza della Repubblica vuota è l’emblema di questa assurdità: oltre allo spazio per le automobili, in questa come in altre piazze c’è il nulla a favore di bambini ed anziani.
Da tempo molte città si sono poste il problema di ricreare degli spazi urbani più inclusivi per tutti a cominciare dai bambini ed alcune sono anche andate oltre il semplice realizzare aree di gioco confinate per bambini. Il “Plan for Play” negli spazi pubblici di Barcellona definito anche “Barcelona Ciudad Jugable” mira a trasformare la città da un luogo con aree di gioco (a Barcellona ce ne sono già molte) ad una vera è propria città giocabile entro il 2030.
L’obiettivo è migliorare e diversificare le opportunità per il gioco e l’attività fisica negli spazi pubblici, per via dei grandi benefici che queste attività comportano per lo sviluppo e il benessere dei bambini e degli adolescenti nonché per la salute e la vita comunitaria.
Barcellona mira a realizzare un vero e proprio cambio di paradigma, ponendo l'intero piano urbanistico della città al servizio del gioco in modo da riportare i bambini a giocare nelle strade e nelle piazze sotto casa senza bisogno di essere accompagnati dai genitori nelle apposite aree in cui, in molte città non altrettanto smart, si sono oramai da anni segregate le attività di gioco e relazione sociale di bambini e non.
Il piano prevede anche che la città dia ai bambini la possibilità di muoversi in sicurezza e di essere il più possibile autonomi.
Circa due mesi fa, a Colleferro, sono iniziati alcuni lavori di riqualificazione di Piazza Gobetti, suscitando curiosità e interesse. Appena sono comparse le prime transenne per delimitare l'area dei lavori, ho nutrito la speranza che finalmente si volesse allargare il marciapiede per offrire uno spazio più ampio e sicuro alle persone, specialmente ai bambini e agli anziani che frequentano la piazza ogni giorno. Oppure, che si intendesse affrontare in maniera moderna e definitiva la scandalosa ed incredibile questione del passaggio pedonale che collega i due lati della piazza, violato nella totale indifferenza da decine e decine di auto ogni giorno.
Tuttavia, invece di tutto ciò, è stata realizzata una pavimentazione in mattoni rossi sotto le auto parcheggiate, stendendogli in pratica il tappeto rosso. Il messaggio trasmesso da questa modifica non poteva essere più chiaro.
Attualmente, i limitati spazi pedonali di Piazza Gobetti, insieme a quelli di Viale XXV Aprile e Piazza Nassiriya, costituiscono gli unici spazi urbani usufruibili a Colleferro da parte di bambini, giovani e anziani. Sono scarsi, insufficienti e tutti realizzati più di 15 anni fa! Da allora il nulla.
Amministratori ed urbanisti di tutto il mondo stanno adottando con sempre più decisione un approccio "child-friendly" alla pianificazione urbana: una città progettata a misura di bambino offre una migliore qualità di vita a tutti i cittadini. I nostri amministratori lo sanno?
Kommentare