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RIPARTE LA CISTERNA - VALMONTONE SARA' LA VOLTA BUONA?

Aggiornamento: 5 mag 2021

NOMINATO IL COMMISSARIO PER UN'OPERA ATTESA DA DICIANNOVE ANNI

Riparte la Bretella Cisterna-Valmontone. La nomina del commissario per la realizzazione dell’importante asse autostradale previsto nel 2001, e oggetto di vari “stop and go” nel corso degli anni a causa di alterne vicende amministrative, tra interventi del Tar, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione, è una buona notizia. Il delicato incarico è stato attribuito dal Governo all’ing. Antonio Mallamo, tecnico competente e figura autorevole della regione Lazio, peraltro amministratore unico di Astral, l’azienda che si occupa della viabilità regionali.

C’è da augurarsi che non si frappongano ulteriori intoppi e che l’iter, una volta ripreso, non impatti contro le solite pastoie burocratiche e l’ostilità mai sopita di un certo associazionismo ambientalista.

La storia della Bretella Cisterna-Valmontone è una storia infinita. Una delle tante, troppe storie di ritardi progettuali e realizzativi delle opere pubbliche nel nostro Paese. Pensata come autostrada di collegamento di circa 35 km tra la Roma-Latina (arteria da realizzare al fine di alleggerire il traffico lungo la Pontina; arteria che, incomprensibilmente, è stata cassata dal novero delle grandi opere del Lazio da finanziare con i fondi del Recovery fund) e l’Autostrada A1 Roma-Napoli, l’opera ha la funzione di snodo essenziale per un quadrante metropolitano assai complesso e fortemente antropizzato. Non solo. Il tracciato consente di legare finalmente l’Adriatico al Tirreno, realizzando un asse autostradale trasversale il cui impatto nella trasportistica inciderà notevolmente sulla intera economia, oltre a migliorare il trasporto su gomma sul piano della tempistica e della sicurezza.

Il tracciato si sviluppa nei comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Velletri, Artena, Cori, Lariano, Valmontone e Labico e prevede la realizzazione di una sezione autostradale di categoria A, costituita da due corsie per senso di marcia e corsia di emergenza. Per evitare congestionamenti, già presenti nei centri abitati interessati, sono previste varie opere: tangenziali, svincoli, miglioramenti di alcune strade provinciali.

A luglio dello scorso anno, l’opera è stata inserita dal Governo nel decreto “Semplificazione”. Ora, c’è da augurarsi che il titolo del decreto non venga smentito. E che, una volta nominato il commissario, si adottino tutte le procedure accelerate. Il Decreto “Semplificazioni”, convertito dalla legge n.120 dell’11 settembre 2020, riguarda tutte le procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, anche in deroga. Oltre ad una serie di norme in materia di procedura negoziata e di appalti sopra soglia.

Insomma, il quadro legislativo ulteriormente modificato dovrebbe agevolare il lavoro del commissario. Se non fosse, è bene non dimenticarlo, che al di là della volontà semplificatrice espressa dal legislatore, sono ancora troppe le normative che si accavallano. Si pensi, solo per citarne alcune, al Codice del 2016, al regolamento del 2000, alle leggi di Bilancio, al Decreto Sblocca Cantieri. Un ginepraio al quale non si sfugge. Leggi e regolamenti che andrebbero raccolti e armonizzati in un unico testo. Allora sì che potremmo parlare di una efficace semplificazione.

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