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Salvitti: sempre fedele alle mie idee il Senato? Una grande emozione


Giorgio Salvitti


L’esplosione del Centro Destra in tutto il Paese, col voto del 25 settembre, Giorgia Meloni sul “tetto del mondo” e il suo partito, Fratelli D’Italia, con la maggioranza nella maggioranza, vede l’ingresso a Palazzo Madama, come neo eletto Senatore della Repubblica, di Giorgio Salvitti, colleferrino doc, già Vice-Sindaco e Assessore tra il 2001 e il 2014 al Comune di Colleferro, dove fin dalla sua adolescenza e giovinezza ha militato nella destra e tra le fila di FDI, fino a diventarne dirigente a livello nazionale nel 2017.

Il suo telefono non ha smesso di trillare dal momento in cui è stata confermata la sua nomina, l’entusiasmo, la sorpresa e l’emozione sono tangibili, a pochi giorni dalle elezioni, ma la parola d’ordine per tutto il partito, come reazione alla vittoria, è stata “sobrietà” , non è il momento dei festeggiamenti vista la crisi del Paese, e non è difficile per Giorgio, che ci incontra con l’umiltà e il garbo di sempre, per una prima intervista a caldo.

Come è nata l’idea della tua candidatura al Senato?”

“Ho sempre fatto politica seguendo il mio pensiero, fedele alle mie idee e non per conseguire obiettivi; mi sono sempre messo a disposizione del Partito, lavorando con costanza, al di là dell’ambizione, per vivere quello in cui credo, non per ottenere qualcosa in cambio. La proposta di potermi candidare è arrivata inaspettata e ho accettato per spirito di servizio, quello stesso spirito che mi ha dato motivazione da sempre, sia sul territorio sia a livello nazionale, per ogni attività - dall’attaccare i manifesti sotto elezioni a collaborare alla revisione di proposte di legge; per esempio durante la pandemia ho dato supporto a dirigenti di partito impegnati nella legislatura, in particolare sono stato a stretto contatto con Guido Crosetto, nella stesura degli amendamenti ai provvedimenti del Governo Conte”.

La Meloni ha usato la parola “responsabilità” sin dal suo primo discorso; come vivi il fare politica e, in particolare, questo momento importante?”

“Sono stato onorato dalla candidatura e tanto più da questo risultato. Potrò rappresentare gli elettori e il Partito ma sento anche tanto il peso di questo mandato. Per me la competenza e la serietà sono valori imprescindibili, sono la base - parlo solo se so – e il periodo storico che stiamo vivendo richiede grande impegno. Mi piace definire FDI come un “manipolo di sognatori” che si impegnano concretamente e seriamente; nella prima votazione, anni fa, FDI ottenne un risultato sotto il 2% , ma anche allora ragionavamo come se fossimo al Governo, con proposte concrete, mai barattando la voglia di crescere con alternative accattivanti. Abbiamo dato testimonianza in questi anni della serietà del progetto politico, che può anche essere non condivisibile - ognuno ha le sue idee - ma sicuramente ci siamo sempre battuti senza mistificazioni né promesse non mantenute. La legislatura uscente vede 51 parlamentari di FDI che, pur stando all’opposizione, hanno presentato più di 5000 proposte di legge.

Il giorno dei miei 18 anni, quando avevo perso da poche settimane mio padre, ricevetti la telefonata del segretario di sezione, che comunicava il mio ingresso nel direttivo di partito; l’emozione fu veramente fortissima, è stato il più grande regalo della mia vita. Sono stato sempre fedele alle mie idee, intransigente verso me stesso, pretendendo coerenza dai miei comportamenti. Per me la politica è passione, la stessa che mi ha animato in questi anni, al di là dei risultati elettorali, e che mi onora in questo momento di candidatura e di ingresso al Senato”.

Quali sono secondo te le cose che la destra può fare bene ?”

Abbiamo idee molto chiare sui provvedimenti da attuare, anche nell’immediato, con un cambiamento di atteggiamento e attenzione verso il popolo, verso la gente, verso il sociale, con coerenza e fedeltà ai valori, al di là dei consensi. La nostra caratteristica come dirigenti di partito è l’essere e/o essere stati anche amministratori locali, teniamo molto alla territorialità.

FDI ha preso un elettorato che storicamente non è mai stato nostro, e questo per l’alta attenzione a problematiche che la Sinistra ha abbandonato, lasciando campo ampissimo, abbandonando l’elettorato di riferimento; se leggiamo i dati, a Roma FDI ha preso il 37% a San Basilio, il PD il 32% ai Parioli, capiamo che si è ribaltato un pò tutto, e cosa muove gli elettori, valori da una parte, e interesse e opportunismo dall’altra. I numeri non mentono e fanno una fotografia della situazione molto nitida.”

“Alla vittoria del centro destra ci sono state diverse manifestazioni di dissenso anche nel campo della cultura; perchè c’è tutta questa paura del mondo, della cultura e della politica di destra?!

Forse perchè si tende a proteggere l’oggi, difendendo un sistema in cui molti hanno trovato la zona di confort, la loro “mangiatoia”, temendo immotivatamente aggressività. Per noi il presupposto è, invece, essere amministratori di tutti, non solo di chi ci ha dato il voto. Abbiamo un forte senso delle istituzioni, non c’è nulla da temere; tra l’altro è stato detto chiaramente che non toccheremo i diritti civili, che la 194 non verrà toccata. Si tratta di temi etici per i quali il partito si è sempre comportato rispettendo la libera coscenza dei propri parlamentari per tematiche per cui ognuno ha la sua sensibilità.

C’è anche molto pregiudizio e poca conoscenza: la cantante del momento, Elodie, si era dichiarata terrorizzata dal nostro programma quando il programma non era ancora stato diffuso, non era ancora scritto. Se penso a mio padre che, con la 4° avviamento, declamava la Divina Commedia a memoria, mi rendo conto che, al di là del titolo di studio, contano le passioni, gli interessi, la voglia di conoscere e di approfondire.

Giorgia Meloni ha detto chiaramente che dobbiamo avere la capacità di essere amministratori di tutti, di pacificare l’Italia, altrimenti non si uscirà da questo periodo buio.

Abbiamo una idea dell’architettura istituzionale dello Stato diversa dalla attuale, vogliamo lavorare per cambiare la Costituzione, pur rispettandola, ma non lo faremo in autonomia, al di là del fatto che non c’è la maggioranza qualificata per poterlo fare, ma con valutazioni comuni, confrontandoci con tutte le forze politiche. Crediamo che una diversa architettura, al di là della forma migliore, sia importante come forza propulsiva per lo sviluppo economico, per aumentare la credibilità e dare solidità al Paese agli occhi degli investitori. Oggi assistiamo a legislature troppo variabili e corte, mentre con una architettura più solida, si potrebbe progettare qualcosa di diverso, con una visione di più ampio respiro temporale, dando maggiore credibilità al Paese e mirando alla crescita dal punto di vista economico finanziario, con risposte immediate agli investitori. Se pensiamo a quello che è successo ad Anagni, dove la Squib, che aveva fatto proposte di investimento per centinaia di milioni, non avendo risposte dallo Stato, ha alla fine mollato e lasciato il campo, ecco, ci rendiamo conto che è un assurdo. Questo è il motivo per cui ci siamo prefissati di lavorare in tal senso.”

“Secondo te la Meloni avrà la possibilità di fare tutto quello che ha promesso in campagna elettorale o ci saranno dei punti critici ?”

Giorgia è molto determinata – quello che dice, fa -, noi che la conosciamo bene diciamo che è un “martello”, lavora duramente fino a che non persegue il risultato; come FDI e centrodestra siamo convinti di quanto abbiamo programmato.

Ogni partito del Centro-destra ha il suo programma, e tutti faranno le loro proposte. A differenza però di altre formazioni, c’è un programma comune che mette in evidenza i punti salienti, fissando le priorità. C’è poi un dato politico importante: una grande maggioranza in Parlamento che dà tranquillità, con FDI che ha la maggiornaza nella maggioranza.

“A proposito di Giorgia Meloni, davvero lo “sguardo” femminile fa qualche differenza ?

Fa certamente la differenza come la fanno le donne, con la caparbietà che le contraddistingue e che spinge con concretezza verso l’obiettivo. Giorgia è una persona che studia tantissimo, legatissima a sua sorella, da sempre attiva in politica, e con un vissuto complesso. Questo la rende veramente attenta alla salvaguardia delle fasce più deboli. Ha grandi capacità ma ci si potrebbe chiedere perchè proprio Giorgia dovrebbe riuscire a fare qualcosa in cui altri non sono riusciti, nemmeno Draghi? Credo sia proprio la distanza dalla gente, a Draghi manca un partito, che è come una “cinghia di trasmissione”, che fa arrivare la notifica delle informazioni - come vanno le cose - da terra al vertice in un giorno solo.

Il PD appare attualmente come un conglomerato di interessi. Giorgia invece conosce la gente, perchè vive e ha vissuto in mezzo alla gente. E così la dirigenza di FDI, per la maggior parte amministratori locali, vicini alle problematiche comuni.

“Cosa ti ha lasciato l’esperienza di amministratore nel Comune di Colleferro?”

“Ho imparato tantissimo, l’esperienza sul campo è basilare, è l’ unica scuola, al di là degli approfondimenti che facciamo anche come partito. Colleferro ha una valenza politica molto forte, al di là del numero di abitanti, e questo per essere al centro di una area industriale che comporta la gestione di moltissime complessità. Ho fatto decine di incontri nei ministeri, con i sindacati, avendo la possibilità di maturare esperienze che in altri Comuni, anche più grandi, non si fanno.

Sono molto legato al mio territorio, dove ho lavorato a testa bassa, con attività varie, dalla “manovalanza” a progetti più strutturati, con un percorso di vita che mi ha insegnato molto, i valori etici e la predisposizione a lavorare su proposte migliorative senza scorciatoie o dati gonfiati, prediligendo non progetti irrealizzabili ma una crescita lenta e solida.

Lo dico spesso alle mie figlie: seguite l’idea e non gli obiettivi, sul vostro tracciato incontrerete delle occasioni per esprimervi e mettere a frutto i talenti”.


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