Noi, la generazione del Duemila
Obiettivo: Parlare di come ci si sente ad essere etichettati per qualcosa o a qualcuno e di come cercare di superare emotivamente un’etichetta.
Perché etichette? perché un titolo così sciapo, piccolo, senza altre parole all’interno dovrebbe invogliarmi a leggerlo? è la domanda che mi pongo verso di chi vuole leggermi.
Con Il tempo imparo e cerco di applicare quanto sia importante creare un rapporto con persone nuove, eppure ultimamente sto riprovando la sensazione che non provavo da molto tempo: l’essere etichettato.
Che cosa significa essere etichettati alcuni si chiederanno?
L’essere etichettato è come svanire di personalità, caratteristiche fisiche ed essere oggetto di qualcuno o qualcosa. Ma qualcuno o qualcosa di chi vi domanderete, ed ho una risposta da darvi per farvi chiarezza.
Poniamo uno scenario immaginario in cui incontrate delle persone con cui siete già uscite e conosciute da un vostro amico/a, cugino/a chi esso sia e quando vi vedono la prima domanda che ti fanno è: “ma tu sei l’x di persona y?” e tu quasi con un certo volere di dire “no! sono… (il tuo nome)” dici "sì sono io” ma involontariamente lo fai perché oramai sei stato abituato all’essere affibbiato a quella persona che il tuo io quasi svanisce, evapora.
Ciò che dovremmo fare è pensare a costruire una nostra personalità che deve uscire perché prima o poi dovrà accadere che ci piaccia o no ed essere il tuo nome non il tizio di qualcuno.
Mettiamo caso invece si viene etichettati per qualcosa, qui la drammaticità per me è minore rispetto all’essere etichettati a qualcuno poiché sto capendo a non punirmi sempre e per ogni errore. Il problema sorge quando qualcun altro lo fa per te, per esempio: hai preso la bici di un tuo amico e per sbaglio sei caduto in malo modo.
Qui per esperienza personale posso dirvi che da più piccolo pesava molto di più non avendo ancora sviluppato una vera personalità, da quel piccolo incidente con la bicicletta la voce si è sparsa quindi non si era semplicemente più “il tizio x di caio y” ma anche “tu sei quello che è caduto con la bici?” e il problema è che era molto a presa per il culo quindi la cosa era più fastidiosa del solito.
La cosa peggiore è che anche qua il tuo io, la tua persona, scompare totalmente essendo affibbiati ad un accaduto, un fatto perché magari quel giorno stavi scazzato o perché quel giorno chissà cosa altro era successo, cose che solo noi sappiamo, che loro non possono sapere e sarebbe anche difficile spiegarglielo cosa c’è sotto alcune volte.
E in questo momento non mi sto riferendo solo all’esempio della bici, ma ad ogni altro tipo di etichetta, perché mangi troppo, perché mangi poco, perché non mangi nulla?
Perché per sbaglio hai perso una cosa regalatati da una persona cara ma la perdi accidentalmente e vieni etichettato per uno che non tiene alle cose, quando fa male due volte perdere qualcosa soprattutto se è di una persona a cui vuoi bene.
Questi sono solo degli esempi di come ci si sente e cosa c’è dietro ad una persona etichettata; tuttavia, non sarei Canapa se non vi lasciassi con un po’ di speranza poiché sto crescendo e sto capendo quanti sacrifici si debbano fare e quante volte dover svolgere lavori di m@@a che non ci piacciono per un ca@@o ma bisogna farle lo stesso perché forgerà il nostro carattere e posso dirvi che c’è tantissimo da imparare la fuori per essere semplicemente una persona migliore per voi stessi.
Mi scuso per l’assenza di luglio ma sarà tutto spiegato, statemi bene ragazzi.
I don’t expect you to understand, but I recommend you think about it and share it.
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