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Colleferro, un'idea per riqualificare l'ex area industriale della BPD

Aggiornamento: 23 giu 2021

Luoghi della nostra città poco conosciuti che potrebbero tornare a vivere.

Per una opportuna riqualificazione c’è un’area stupenda, che più di qualche volta ho avuto modo di visitare. Non nascondo che ne sono rimasto sempre più affascinato, è un territorio bello, con colline e vallette, con gallerie, piccoli fabbricati bastionati, verde secolare, capannoni e strutture costruite con criteri saggi e materiali naturali, piazzette e slarghi, tutto un insieme molto bello!!!

C’è la storia: è stata un’area a lungo “benedetta”, ha dato vita a Colleferro, ha dato lavoro a migliaia di famiglie, la possibilità di vivere e crescere i figli.

Ci sono stati momenti tragici, ci sono stati momenti di orgoglio. Poi è diventata “maledetta”, la crisi, la dismissione, i siti inquinati, la bonifica.

Sono arciconvinto che quei luoghi possano tornare ad essere “benedetti”, l’intera città può ripartire da lì per trovare una nuova identità.

Ci vuole il concorso di tante buone volontà e di tanti bei cervelli, ma l’unione di tante energie potranno sicuramente far volare di nuovo la nostra città.

Io ho pensato di mettere sul tavolo la mia piccola ma provocatoria idea.

Intanto una domanda: come far parlare tra loro le due città, quella civile consolidata e quella industriale dismessa?

Per troppi anni un muro, non solo fisico, ha creato una barriera insuperabile; a parte i molti che a suoi tempi ci hanno lavorato e i pochi che ancora ci lavorano, la maggior parte della cittadinanza non sa cosa ci sia, com’è, quanto è grande.

I giovani non sanno che esiste.

Bene...io la vedo così…

0. La famosa via Romana che collega Corso Garibaldi allo Scalo e alla Casilina.


1. Due grandi piazze polifunzionali: la più grande dov’è l’attuale parcheggio AVIO da cucire con Piazza Italia, l’altra “verde” sotto il Castello Vecchio e il suo parco. Queste potrebbero essere due grandi cerniere, la prima cucitura.


2. Una “poesia”, psicologica e funzionale: riportare sulla collina interna alla fabbrica la chiocciola del primo nucleo di Colleferro, le casette di via Roma-viale Savoia, a specchio, come se la “chiocciola” fosse la prima a rompere le barriere e superarle per andare a prendere posizione all’interno del nuovo. Un segno caratterizzante, ma chiaramente sviluppato in modo completamente diverso e contemporaneo: in acciaio, vetro, zinco, titanio, gomma, non tanti volumetti, ma magari serpentine costruite con alta tecnologia. La loro destinazione d’uso? ...anche residenziale particolare.


3. Il verde come collante tra “storia e futuro”, tra “città ed industria”. Diversi tipi di verde: il verde spontaneo, il verde progettato, il verde attrezzato. Legare il verde del parco del Castello, con la piana al di sotto di via Latina, ed il verde vincolato a bosco della fabbrica; davvero un serbatoio verde.


4. Un elemento curioso ma di grande impatto sull’intera città, un segno forte è l’asse verde che si potrebbe creare: un boulevard, una passeggiata esclusivamente pedonale che potrebbe partire dal confine con la montagna di Segni, in alto a sud, e attraversare Bracchi, salire sul verde del Castello, riscendere sulla piana di via Latina, risalire sul bosco della fabbrica, e giungere attraversando la piazza alle famose pagode, che diventeranno uno stupendo museo.


5. Un segno dovrebbe essere il percorso del nastro trasportatore, come un binario ferroviario al quale agganciare diverse carrozze.


6. Un altro segno incisivo sulla città nuova, potrebbe essere un grattacielo orizzontale, che si sviluppa a 10 metri dall’altezza, a formare un grande ponte, che partendo da viale degli esplosivi, supera la collina verde, il bosco, e raggiunge anch’esso le pagode alle quali dovrebbero essere di supporto funzionale ospitando sala proiezione, convegni, biblioteca, aule per musica, teatro, laboratori teatrali e cinematografici.


7. Riuso di capannoni e locali che fanno parte dell’archeologia industriale, alcuni in buono stato, e altri da ristrutturare e recuperare, che potrebbero ospitare svariate funzioni culturali, ma anche artigianali e direzionali. In alcuni di questi, come del resto in molti altri luoghi, potrebbero trovare alloggio fiction e sceneggiati televisivi, curiose location.


8. Dietro l’attuale ASL e il Bic si potrebbe creare un asse longitudinale con torri di tre piani, un viale delle ricerche giovanili nelle arti: viali delle belle arti, ogni torretta un’arte.


9. Palazzetto della felicità: contiene attività solo positive e felici.


10. Una piazza che scende dalla collina a diversi livelli terrazzati e con una forma sinuosa a seguire le curve di livello.


11. Le pagode: dove una volta si lavorava rischiando ogni giorno la vita, oggi testimonianza del passato ma volo verso lo spazio e il futuro.

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