Presentato dall'Amministrazione il progetto per la valorizzazione dell'imponente patrimonio archeologico di Segni
SEGNI - Tra le iniziative in programma a partire dal prossimo anno, l’Amministrazione comunale ha inserito il miglioramento della fruibilità dei percorsi archeologici del Parco Archeologico Urbano “Segni Città-Museo”, incrementando la segnaletica degli itinerari e predisponendo tutte le aree archeologiche di un’area musealizzata con collegamento QR-code al sito web del Museo.
L’intervento proposto al Ministero della Cultura ha come obiettivo principale quello di consentire un accesso adeguato per i visitatori, attraverso operazioni mirate a rimuovere i punti di criticità dell’importante patrimonio archeologico, tra i più ricchi e conservati del Lazio.
La possibilità di percorrere l’intero circuito murario, illuminato e in sicurezza, usufruendo di aree di sosta e informative, restituendo al pubblico un complesso come quello dell’ex convento delle Suore Sacramentine per attività culturali e formative, la sistemazione paesaggistica e della viabilità attorno al Ninfeo repubblicano e al Lago della Fontana e, infine, l’adeguamento e ammodernamento del percorso espositivo del Museo Archeologico Comunale sono tutte azioni unitarie volte alla valorizzazione di queste aree e complessi monumentali.
L’intervento complessivo contribuirà certamente ad aumentare il numero dei visitatori, già considerevoli, ma aiuterà soprattutto a rafforzare l’identità culturale di un territorio dallo straordinario potenziale, concorrendo al tempo stesso alla tutela e conservazione dei beni culturali che travalicano il solo ambito e interesse locale.
Il Parco Archeologico Urbano “Segni-Città Museo”, occupa il sito dell’antica città di Signia, e comprende le aree archeologiche e i complessi monumentali d’età antica e medievale, ancora perfettamente conservati e visibili, che sono sintetizzati nel percorso espositivo del Museo di Segni e che costituiscono all’esterno gli itinerari di visita alla città. Sono compresi nel Parco Archeologico Urbano il circuito delle Mura Poligonali, che circonda l’area urbana per 5 km, il complesso monumentale dell’acropoli con il maestoso tempio di Giunone Moneta e la grande vasca circolare, uno dei primi esempi di opus signinum, il complesso ellenistico di Santa Lucia, l’area archeologica del foro e della Cattedrale, l’area archeologica del cosiddetto tempio di Ercole e, per finire, l’area archeologica del Ninfeo di Q.Mutius, gioiello dell’architettura romana ellenistica della tarda repubblica, delle aree a libero ingresso e aree perimetrate con ingresso gestito dal Museo (ninfeo, complesso ellenistico di Santa Lucia e Area del Tempio d’Ercole).
Per una maggiore valorizzazione e divulgazione di questo imponente patrimonio archeologico, unico nel suo genere, sono necessari degli interventi che creino le migliori condizioni di fruibilità e di accessibilità.
L’intervento principale è quello del potenziamento del circuito murario in opera poligonale, visitabile grazie ad uno stradello pedonale che necessita di alcuni tratti di illuminazione, di videosorveglianza, della messa in sicurezza dei parapetti esistenti e della pulizia di alcuni tratti delle mura, da realizzarsi secondo le direttive della Soprintendenza. Al tempo stesso è necessario uniformare l’apparato didattico-divulgativo, non solo attraverso pannelli esplicativi ma anche con la creazione, in corrispondenza delle principali porte del sistema difensivo antico, di punti di sosta con arredi urbani di designer moderno, che possono diventare delle vere e proprie sale espositive di un museo a cielo aperto.
Il percorso lungo le mura dell’antica città è il collegamento principale anche alle altre aree archeologiche, tra cui il complesso ellenistico di Santa Lucia, databile al II secolo a.C. e che è racchiuso all’interno dell’ex Convento delle Suore Sacramentine, acquistato dal Comune di Segni nel 2005. Si tratta di un vasto complesso articolato su più livelli da una serie di strutture in opera incerta di calcare e costruito a ridosso della linea delle mura.
Su questo complesso d’età romana venne edificata in età medievale la chiesa di Santa Lucia, oggi purtroppo perduta, dove nel 1773 Papa Alessandro III canonizzò Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury. Il complesso richiede interventi di restauro negli ambienti voltati, all’interno dei quali si conservano alcuni affreschi, probabilmente dell’età medievale. Nel complesso di Santa Lucia si potrebbe costituire un “cantiere scuola”, da avviare con la concessione e la supervisione della competente Soprintendenza e con la collaborazione con la Brtisch School at Rome.
Per la visita a questo complesso è fondamentale, inoltre, trasformare, adeguare e rivitalizzare i locali dell’ex convento, che potrebbero costituire un vero e proprio centro di studi e di promozione culturale per la città di Segni: un centro per la formazione e la ricerca legato al settore turistico, enogastronomico e produttivo del territorio e un punto di riferimento propulsore e innovativo per il settore prettamente archeologico e storico, valorizzando anche la figura di Thomas Becket, e gli accordi, in parte avviati, con Canerbury.
L’altra aerea archeologica lungo il percorso delle mura poligonali, posta a poca distanza dalla Porta Saracena, è quella del Ninfeo repubblicano, monumento unico al mondo per la presenza della firma dell’architetto che lo progettò Q. Mutius.
Il Ninfeo è inserito in un contesto paesaggistico suggestivo, circondato da ulivi secolari che ne caratterizzano l’area del “Lago della Fontana”, luogo che sino al 1932 costituiva per la città di Segni il principale punto di approvvigionamento idrico, topograficamente legato al territorio di fondovalle attraverso la storica via della Mola, riconosciuto tra i sentieri storici CAI.
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