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Carla De Felice

Grande successo del percorso dei presepi nei suggestivi vicoli del centro storico


SEGNI - Storia di una tradizione di stupore e di bellezza. Degli angeli che donano il loro canto.

Del cielo che dona le stelle. Dei pastori che offrono la loro meraviglia.

Di una cometa che indica il cammino. Dei doni portati dai magi.

Di una Epifania. Del fare tesoro con sguardi, a monte e a valle, di qua e di là. La Natività raccontata a Segni, nel centro storico del borgo, in dieci sedi espositive di mostre presepiali in un circuito compreso tra edifici di culto, edifici storici e cinta muraria con preesistenze di carattere archeologico.

Un pezzetto di Betlemme in questo piccolo paese, terra viva in tema di tradizioni religiose e culturali, e la stima delle radici segnine: una cosa semplice ma straordinaria realizzata grazie al lavoro e alla partecipazione della comunità che, con la voglia di mettersi in gioco, anche attraverso questo evento, dimostra di voler crescere e continua a scommettere sul proprio futuro. Unione e comunione di intenti in nome di una proposta condivisa allo scopo di comunicare ad altri qualcosa di magico, di personale, di pubblico. Idee che sono diventate microcosmi abitati. L’acqua, le casette, i ponti, le piante, i fuochi, le statuine, i meccanismi particolari, ingegnose creazioni che a volte le parole non riescono a descrivere. Le figure/opere nella loro unicità e toccante compostezza raccontano questa storia a chi si sofferma ad osservare regalando la straordinarietà che si percepisce al primo sguardo, mentre la cura e l’attenzione legate all’esecuzione dei dettagli e agli oggetti caratterizzanti aggiungono suggestioni nell’animo dei visitatori. Il presepe realizzato con ogni tecnica e in tutte le ambientazioni possibili, anche le più drammatiche.

E la scena della Natività che non si scompone mai, disponibile a inglobare ogni novità: flessibile, malleabile, resistentissima resta sempre, inequivocabilmente, “presepe”. Sempre se stesso, perché sempre nuovo.

Ѐ frizzante l’aria di Dicembre quando la sera del 23 nella Sala Pio XI, adiacente la Cattedrale di Santa Maria Assunta, si celebra la cerimonia di apertura del Percorso dei Presepi per IncantaBorgo, alla presenza delle Istituzioni, di numerosi cittadini, Associazioni e presieduta dal Sindaco della Città di Segni Onorevole Silvano Moffa.

Se ne spiegano le finalità nel governo delle trasformazioni urbane, gli obiettivi, il senso profondo che sottende il percorso: condivisione e sensibilizzazione a fare squadra finalizzati anche al rilancio del turismo e del centro storico per la sostenibilità di un legame indissolubile. A seguire parte un intimo e folto corteo lungo il percorso di salita e discesa delle stradine del centro storico da percorrere, scoprire, fino a diventarne parte, con il presepe meta/messaggio che offre a chi lo visita un’esperienza di riflessione e di ospitalità unica assolutamente da non perdere. Lo stare insieme. Quel ritrovarsi come comunità intorno alle nostre tradizioni più belle, intorno a quel fuoco, a quella luce.

Nel cuore dell’antico centro storico, presso Via Garibaldi 27 l’Associazione Amici del Presepe di Monte Campazzano, coordinata dal Presidente Mario Depaolis, con “La notte de Natale è notte Santa, ha nato jo Bambineglio alla capanna” rende omaggio all’Associazione Prometeo che per anni nel passato ha curato il “concorso dei presepi” rendendoli memoria storica e patrimonio visivo attraverso una gradita video proiezione; in Via Lauri 13, in prossimità del Palazzo che ospita il Museo Archeologico Comunale di Segni,  in una delle cantine più ampie e suggestive del percorso, la stessa Associazione con il progetto “Me la fa, puro chist’anno, ‘na cometa” dedica ancora una volta a Enzo Bozzi il nutrito contributo che si offre alla vista dei visitatori, testimonianza della creatività, dell’ingegno, del sentimento amorevole di tanti concittadini verso l’amico di sempre, prematuramente scomparso e che tanto si era prodigato per il recupero della Chiesetta presso Monte Campazzano.

In Via Lauri, il civico 9 accoglie “Inclusione”, presepe realizzato con cereali senza glutine, punto fermo dell’Associazione Zero Segni di Glutine presente sul territorio di Segni da qualche mese, mentre al 39 l’installazione del maestro Mauro Salvatori e Bruna Ascione “Presepe in arte: omaggio a San Bruno ed esposizione di icone artigianali” mette in cornice un elegante presepe con l’immagine del Santo patrono di Segni ancora una volta omaggiato e celebrato nel nono centenario dalla morte.

La limitrofa scala rivestita con tappeto rosso e illuminata da ceri accoglie in progressione la mirabile collezione di icone sacre realizzate per mano di Bruna.

Nei pressi dei Giardinetti Jo Spassiggio, l’Associazione Madonna della Castagna espone la scultura “Sacra Famiglia in Corten” collocata presso una delle nicchie sottostanti il giardino e limitrofe al perimetro dello stesso, mentre in Via San Vitaliano, presso il civico 21 il “Presepio napoletano” allestito dalla Famiglia Vittori reso visibile da una vetrata illuminata di lucine colorate, cattura l’attenzione dei passanti sulla strada e invita pur esso ad una sosta. Da Porta Gemina imboccando per Via Umberto I, nella sede del Palazzo Comunale di Segni “L’angolo abbandonato” di Marco Battisti e risalendo In Via Manzoni 2, EgleAtelier di Carla De Felice, sede espositiva che insiste tra la Chiesa di Santo Stefano e Via dello Steccato, sulla Cinta Muraria in prossimità dello Stradello Archeologico di accesso alla Porta Foca. “Ritornare al mondo con echi di Luce” Dentro EgleAtelier l’Evento la proposta di quest’anno: un insieme intimo, credibile, poetico, artistico, di creazioni uniche, dipinte, scolpite, fotografate, ricamate, lavorate artigianalmente. Opere d’arte da custodire, mostrare, raccontare.

Un’edizione questa del 2023 per EgleAtelier impreziosita dall’esposizione di due presepi ad opera degli ospiti del Centro Don Guanella di Roma e di quello della classe 2A del Liceo delle Scienze Umane di Segni “Pier Luigi Nervi” contro tutte le guerre, monito di pace e abbraccio a tutti i popoli dilaniati dalla guerra.

Per EgleAtelier una nota di merito va all’opera “Natività,2023, acrilico e collage su tela, cm 60x120” Arte Sacra Ufagrà che il maestro Antonio Fiore ha voluto realizzare proprio per l’occasione e per l’Atelier. Negli 800 anni dall’istituzione della regola francescana e dal  primo presepio di San Francesco a Greccio nel 1223, la Natività del Maestro sancisce ancora una volta il suo legame con Assisi e con lo spirito religioso di questa città e accredita ufficialmente l’Atelier come sede espositiva delle sue preziose opere.

Procedendo verso Piazza Santa Lucia, nel Complesso Monumentale ellenistico della Chiesa di Santa Lucia “Santa Lucia di una volta” a cura di Enzo Bozzi e attraversando Via Della Torre in direzione Via Innocenzo III “La vita dopo la morte” di Roberta Coletta.

Presepe ricostruzione della città di Segni allestito in modalità permanente presso la corte esterna alla casa e in quanto tale visitabile durante ogni periodo dell’anno.

Un’iniziativa quella del Percorso dei Presepi meritevole di essere sottolineata, raccontata come storia virtuosa.

Un progetto culturale in fieri con idee per continuare a crescere.

Ѐ di qualche giorno fa l’annuncio da parte dell’Amministrazione Comunale di aver individuato due spazi presso la sede istituzionale dell’ex Istituto Suore S.Sacramento per mantenere viva la cultura del presepe attraverso la passione e l’arte: uno per l’attivazione a inizio anno 2024 di un laboratorio di arte presepiale e tecniche di lavorazione rivolto alla cittadinanza tutta, l’altro per il conseguente allestimento in una sala del Palazzo di quanto sarà realizzato per il Natale che verrà.

Un’energia insolita, un fermento nuovo, un bilancio più che positivo per quanto già messo in cantiere con stima verso tutti gli artigiani e gli artisti che hanno partecipato a questa edizione del 2023 e lode a quanti, nelle diverse funzioni, con passione, con entusiasmo, con sensibilità d’animo, con impegno profuso hanno lavorato per raggiungere così tanti risultati e soddisfazioni.

Grazie anche alle centinaia e centinaia di visitatori che hanno scelto di venirci a trovare e assaporare questo incanto. Un modo per riabitare i luoghi e respirare il tempo sulla scena del ritmo di cuori e menti che pulsano all’unisono la stessa armonia, riconosciuta in quei tratti che ci distinguono e si fanno cornici della nostra vita. Nei vicoli di questa nostra umanità.



 

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