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Via Traiana, insieme alla strada frana anche l'amministrazione

Dopo le pressioni a mezzo stampa, a mezzo canali televisivi nazionali (Striscia La Notizia, RAI 3, ecc) e la manifestazione pubblica, la frana sulla Via Traiana che collega Segni al resto del Mondo, è stata motivo di sensibilizzazione e sprono per Città Metropolitana Roma Capitale.

I lavori, infatti, dopo aver superato gli scogli ed i cavilli della farraginosa burocrazia italo-borbonica, seppur con ritardo, sono iniziati. Al centro della strada, in corrispondenza della striscia bianca continua, 2 trivelle con punte diamantate hanno scavato nella roccia 45 fori profondi 18 metri per ospitare le relative colonne armate con ferro da carpenteria e relativo getto con calcestruzzo. La parte finale dei ferri (1 metro e ½ ) non è stata ricoperta dal calcestruzzo, ma da stabilizzato (materiale proveniente dalla cava che si usa per le strade sterrate). Successivamente è stato effettuato uno scavo dalla forma rettangolare che comunica con tutte le colonne.

Quest’ultime, sono state quasi tutte liberate nella parte superiore per essere successivamente unite tra di loro con le verghe in metallo da carpenteria edile. Successivamente, la gettata in calcestruzzo realizzerà una lunga trave sospesa. Prima però bisognerà effettuare altri scavi per collegarla a mezzo tiranti alla roccia verso il lato monte. Il sistema dei tiranti è simile a quello delle colonne: realizzati con armatura in ferro tondo per essere poi immersi nel calcestruzzo. Si sta anche sbancando a lato monte per realizzare successivamente la seconda corsia e il lungo muro di sostegno.

La strada verrà riaperta in una sola corsia non prima della fine di giugno (si dovrà anche effettuare il collaudo), e sarà regolamentata dal semaforo che disciplinerà il senso unico alternato. Il lavoro non è stato privo di inconvenienti. La roccia era compattissima, motivo per il quale è stata impiantata la cava, pertanto sia le punte diamantate, che i vari componenti delle sonde, erano continuamente in sostituzione e in riparazione. Fortunatamente la zona è vocata nel campo delle maestranze: numerose sono le officine dotate di tornio a controllo numerico, speriamo che una buona politica possa far tornare in auge prossimamente la tradizione manufatturiera/industriale senza cadere nelle trappole delle multinazionali americane che illudono i giovani trattandoli come carne umana da macello a chiamata saltuaria. Speriamo che i prossimi politici del comprensorio pensino a creare scuole che tengano il passo delle nuove tecnologie. Se i lavori della via Traiana sono cominciati e sono a buon punto, si deve all’iniziativa spontanea apolitica e popolare che si è focalizzata sul gruppo FB “RIAPRIAMO VIA TRAIANA”. Persone unite con un unico obiettivo hanno messo in campo delle argute strategie che hanno dato i loro frutti. Ciò è scaturito dal fallimento e dalla trascuratezza della politica locale.

Speriamo che anche nel comprensorio limitrofo sorgano queste forze spontanee che contrastino la cecità di politici che non pensano al presente e al futuro dei nostri giovani, ma alla finta politica dell’accoglienza e alla messa in scena di 4 marciapiedi e di 4 giardini. Non dare delle motivazioni ai ragazzi, lasciarli abbandonati a se stessi, significa farli rifugiare negli idoli della movida, della droga e della violenza. E i risultati, ahimè sono noti.

Tristemente noti, anch’essi a mezzo stampa e tramite i canali televisivi nazionali…



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